Le Due Velocità della Settimana Santa – Parte Seconda

LE DUE VELOCITA’ DELLA SETTIMANA SANTA A TARANTO

 

Parte Seconda

 

L’indomani mattina mi reco con Fabio a visitare il M.Ar.TA , Museo Archeologico Tarantino, ma prima incrociamo il corteo che sta attraversando la Città Nuova, ho così l’occasione per vedere finalmente il corteo da vicino e fotografarlo.

 

Incrocio per la prima volta il Troccolante dell’Addolorata, apre il corteo e ne detta i tempi muovendo ritmicamente la mano destra dove regge la troccola, che produce un suono ritmato e continuo, simile a tanti sonagli legati assieme, che risuonano in tutto il corso; dietro di lui la banda aspetta il cessare della troccola per suonare una delle marce che accompagnano il tragitto; C’è poi il portatore della Croce della Misteri, una croce ove sono rappresentati tutti i simboli del martirio di gesù; dietro di lui ci sono le coppie di confratelli in processione, nel lento ritmarsi della Nazzecata, alternati ogni tre-quattro coppie da un Crocifero, un portatore di Croce che ricorda la sofferenza di Gesù portando una croce sulle spalle e camminando scalzo, unico a cui è concesso non indossare scarpe, che invece gli altri confratelli indossano; infine a chiusura del corteo, Lei, L’Addolorata, scortata dai rappresentanti delle Forze dell’Ordine (Polizia,Carabinieri,Vigili) in tenuta da Parata e dalle autorità ecclesiastiche.

 

Salutiamo il corteo e proseguiamo nel nostro giro, poi con Fabio a casa sua e ci prepariamo per il pomeriggio, per la grande Processione dei Misteri.

L’altra grande e sentita processione, nata nel 1765 quando il figlio di Diego Calò, Antonio, dona le statue dell’Addolorata e del Cristo Morto alla Confraternita del Carmine, che nel corso degli anni ha aggiunto a queste altre statue (  Cristo nei Getzemani, Cristo alla Colonna, Hecce Omo, La Caduta, Cristo Crocifisso, la Sindone ), che formano il Corteo, a cui si aggiungono anche tre bande che saranno la colonna sonora di questa processione.

Sono circa le cinque del pomeriggio quando il Troccolante del Carmine (unico a cui è concesso indossare il cappello di tutta la processione) esce dalla Chiesa del Carmelo e incomincia il suo lento e ritmico suonare la Troccola, dietro di lui lentamente usciranno una alla volta le statue della processione, che poi si incammineranno anche loro nel lento e ritmato incedere del dondolio della Nazzecata, alternate fra loro dalle coppie dei Confratelli del Carmine.

 

Grazie alla gentilezza e alla ospitalità di alcuni tarantini che stanno seguendo la processione da un’ufficio, salgo e ottengo una visuale migliore per realizzare il servizio fotografico, ma non è solo una buona visuale che ottengo, ho fortuna di trovare accanto a me persone che sono Confratelli del Carmine, che mi permettono di capire e comprendere ancora meglio questi riti e le loro tradizioni.

Oltre a scoprire alcune curiosità (come la presenza di due statue dell’Addolorata distinguibile da piccoli dettagli) scopro e capisco meglio alcuni aspetti che a un primo aspetto mi avevano lasciato perplesso.

Come il discorso delle Aste.

Dovete sapere che la settimana prima dei Riti viene svolta un’asta dove i confratelli dei due ordini pagano attraverso le aste il privilegio di poter portare le statue e i simboli delle processioni (molto ambite sono le statue dell’Addolarata e del Cristo Morto, oltre all’onore di essere il Troccolante in una delle due processioni), arrivando a raggiungere prezzi anche elevati (mi dicono che per l’Addolorata sono arrivati a aggiudicarla per 77.000 euro)….chiedo e cerco di capire dove vanno questi soldi, se non è eccessivo spendere così tanto solo per poter avere l’onore di portare un simbolo della processione.

Mi dicono che i soldi servono per finanziare le tantissime attività della Confraternita, che si occupa della conservazione delle statue della processione, della Chiesa e della Parrocchia del Carmelo, la mensa dei Poveri, oltre alle cappelle della Confraternita al cimitero; perché ogni confratello, mi spiegano, ha diritto a essere seppellito nelle cappelle della Confraternita, dove ogni 20 anni vengono fatti posto ai confratelli.

Questo buona parte delle offerte delle aste sono state devolute ai terremotati dell’Abruzzo, sottolineando come per la prima volta la Processione dell’Addolorata si sia fermata stamani per mezz’ora in concomitanza con l’inizio dei funerali di stato all’Aquila.

Le confraternite sono più di quello che vedo quindi, sono un segno d’appartenenza a una terra, alla propria città, non importa se ora sei al Nord o in Europa o in America, quando sei prossimo alla Pasqua sai che il tuo essere Confratello ti porta a tornare, a rivivere i Riti, a sentirti orgoglioso e appartenente di questa città; ognuno ha il compito di custodirsi l’abito, tenerlo pulito, al sicuro nella propria casa, diventa così parte del quotidiano, della tua famiglia, diventa normale che il figlio continui la tradizione del padre e diventi confratello anche lui, e così il figlio del figlio….forse è questo che rende attuale una cosa così ancestrale come i Riti della Settimana Santa, sopravvissuti fino ad oggi e così intensi nella nostra epoca.

La processione è ormai completamente  uscita dalla Chiesa del Carmelo, si indirizzo verso la Chiesa di S.Francesco di Paola dove sosterà brevemente prima di ripartire per tornare al Carmelo entro le Otto di mattina, quando il Troccolante si avvicinerà alle porte chiuse della Chiesa e vi batterà il bastone tre volte perché si aprano le porte e il corteo rientri, decretando la fine della Processione.

 

Non ho la possibilità di assistere a questo, il tempo di questo viaggio è terminato, il Sabato sono in treno mentre questo accade, di ritorno verso casa….fino alla prossima Settimana Santa le statue saranno custodite nelle loro stanze, gli abiti negli armadi dei Confratelli, in attesa di riprendere la loro lenta e ritmata velocità, mentre io sfreccio veloce sul treno per Bologna…

 

 

 

 

1 Comment

  1. L’ha ripubblicato su Prossima Fermatae ha commentato:

    Durante le festività Pasquali, in tutta Italia sono numerose le processioni, i riti e le manifestazioni popolari e religiose che celebrano i riti della Passione, della Resurrezione e della Pasqua.

    La Pandemia che ha investito il nostro Paese ha bloccato e fatto rimandare a tempi migliori tutti questi eventi, ma voglio cogliere l’occasione per ripescare, dagli archivi del Blog, il racconto in due parti di quando, nel 2009, complici amici pugliesi, ho assistito e raccontato I Riti della Settimana Santa di Taranto.

    Dopo la prima parte, ecco la seconda parte del Racconto.

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