Nuovo Appuntamento con la rece cinematografica, Dicembre ricco di visioni ma andiamo con ordine, parlandovi di un bellissimo film anche se decisamente poco “natalizio” : La Vita di Adele.
LA TRAMA – Adele ( Adèle Exarchopoulos – Boxes e Vento di Primavera) è un’adolescente francese in balia dei suoi primi turbamenti amorosi, si mette con un ragazzo che frequenta la sua stessa scuola, ma la cosa non sembra funzionare; poi un giorno incontra sul suo percorso Emma ( Léa Seydoux – Lourdes, Bastardi Senza Gloria e Robin Hood per citare alcuni dei suoi film più noti), che frequenta le Belle Arti ed è lesbica. Le due iniziano un rapporto che dall’amicizia si tramuterà presto in amore e che porterà Adele a cogliere molti aspetti della sua vita….
Liberamente ispirato dalla Graphic Novel Il Blu è un Colore Caldo di Julie Maroux, il film ha ottenuto un’eccezionale successo in Francia e a Cannes vincendo anche la Palma d’Oro, nonostante alcune critiche ricevute per le esplicite scene di sesso fra le due protagoniste; Ma il film affronta con uno splendido realismo tutte le implicazioni amorose di una relazione che nasce fra due persone decisamente differenti e con diversi background sociali e familiari, portando lo spettatore a seguire con molta attenzione la storia che si protrae per tre ore sullo schermo (io stesso sono stato alquanto preso da non essermi nemmeno accorto della durata della pellicola).
LA REGIA – Decisamente bella, ben fatta, con una fotografia che ho apprezzato molto: il regista tunisino Abdellatif Kechiche (Tutta Colpa di Voltaire, Cous Cous e Venere Nera) ha probabilmente realizzato uno dei suoi film migliori: se già si era fatto notare con Cous Cous e aveva attirato la critica con il controverso Venere Nera (La storia di Saartjie Baartman, donna ottentotta che divenne fenomeno da baraccone nella francia dell’800), con questo film Kechiche diventa sicuramente un regista da seguire con interesse nelle sue prossime opere.
IL CAST – Le due protagoniste hanno offerto una recitazione decisamente autentica e realistica: La Exarchopoulos e la Seydoux hanno incarnato perfettamente i ruoli non solo grazie alla loro bellezza fisica (molto adolescenziale quella di Adele e adulta quella della Léa), ma anche per come hanno saputo portare sullo schermo i dubbi sentimentali, la confusione che vivono della loro sessualità le generazioni moderne (come quando Adele viene baciata da una sua compagna di scuola e lei crede che sia lesbica, ma quando la ribacia appassionatamente la compagna si ritrae e le dice che era stato solo un “modo di passare del tempo”) e della ricerca della loro identità e del loro percorso di vita.
Il resto del Cast sono ottimi comprimari, che non rubano la scena alle due protagoniste ma non risultano nemmeno essere solo “accessori” o “arredo” messi lì così: da segnalare Alma Jodorowsky nel ruolo di Beatrice (sì, il cognome è quello perchè è nipote di QUEL Jodorowsky ) e Salim Kechiouche nel ruolo di Samir.
LE DIFFERENZE CON IL FUMETTO – Poche ma sostanziali le differenze con la Graphic Novel: sia nello svolgimento della trama (trattati in due modi differenti) sia nella conclusione del film rispetto al finale del fumetto, che non vi svelo per non togliervi il gusto della lettura; minima differenza il fatto del cambio di nome di una delle protagonista (da Clementine ad Adele); invariato invece lo sviluppo della vicenda amorosa fra le due protagoniste, salvo pochi dettagli.
Hanno quindi stravolto il fumetto?
Personalmente ritengo di No, aver cambiato lo svolgimento e alcuni passaggi non lo hanno reso differente e hanno stravolto il filo principale della storia, hanno reso bene comunque sia l’adattamento messo in atto dal regista che l’interpretazione degli attori, per cui direi che è stato fatto un buon lavoro e che la resa finale può soddisfare chi ha trovato bella la storia della Graphic Novel.
L’ha ribloggato su O C T A G O N.