Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata a quelle foto che fermano un attimo di storia in modo indelebile e al suo autore, oggi vi sottopongo una foto, che, volendo, poi vi spiegherò come andare a vedere dal vivo….

(Sicily 1943 -Foto © Robert Capa /Magnum Photos – 1943)
Siamo nei primissimo giorni di Agosto del 1943: l’Italia sta vivendo il suo periodo più caotico:a Luglio Mussolini è stato deposto e tradotto in prigionia verso Campo Imperatore, il Re è indeciso se continuare a stare fianco degli alleati tedeschi mentre trattative per la resa sono già in corso e culmineranno nell’armistizio di Cassibile del 3 Settembre e il successivo annuncio del Generale Badoglio alla Radio dell’8 Settembre che vedrà schierarci poi al fianco degli americani ma porterà nei due anni seguenti a una sanguinosa guerra di liberazione dell’Italia fra Alleati e Esercito Italiano da una parte e Tedeschi e italiani della Repubblica di Salò (lo stato-fantoccio installato dai tedeschi con a capo Mussolini, liberato con un Blitz dalla sua prigionia) dall’altra.
In tutto questo Caos gli alleati, americani e inglesi, decidono di muovere attacco alla penisola italiana dall’Africa e scatenano sulla Sicilia “l’Operazione Husky”, una delle più grosse operazioni di sbarco navale di allora (che verrà superata solo dallo Sbarco in Normandia del 1944): la prima fase avviene fra il 9 e il 10 Luglio 1943 con l’attacco alle zona di Gela, Licata, Pachino e Siracusa, nel giro di un mese, grazie anche a contatti e l’appoggio di gruppi organizzati nel quale erano presenti anche elementi mafiosi (come si è scoperto poi nei documenti desecretati nei primi anni 2000), la Sicilia era in mano agli Alleati.
A seguire le truppe alleate nella campagna italiana c’è il fotografo di origini ungherese Robert Capa , la cui bravura era già stata notata come Reporter di Guerra nella Guerra Civile Spagnola (1936-1939); dopo aver seguito la Campagna d’Africa per il Collier’s Weekly , Capa si fa paracadutare con le truppe americane in Sicilia e seguirà la campagna militare in Italia per la rivista Life fino alla sua partenza per seguire lo sbarco in Normandia nell’anno successivo.
La foto che vedete raffigura un momento entrato nei libri di storia e usato milioni di volte come immagine simbolo della campagna italiana del 1943: Un vecchio siciliano (uno dei contatti italiani dell’intelligence americana? un fiancheggiatore degli stessi? o semplicemente un vecchio?) indica al soldato americano la strada per Troina, città siciliana nel comune di Emma e di cui il fotografo seguirà tutta la fase di attacco e conquista da parte degli Alleati; la foto è scattata in una località vicina chiamata Sperlinca.
Nonostate la foto possa essere letta come un momento di calma o sosta del conflitto e anche come una visione bonaria del contadino italiano che accoglie il “liberatore” americano, è invece il preludio a una situazione che da lì a breve sarà drammatica, un preludio a due intensi e sanguinosi anni di guerra che distruggerà non solo fisicamente il nostro paese, ma anche molto del tessuto umano e sociale dello stesso, con fratture dal punto di vista ideologico e politico ancora oggi aperte; Capa stesso racconta di come l’aver visto da vicino la nascita e la fine di un’azione militare non fosse niente di così epico o spettacolare, ma di quanto la guerra fosse noiosa e insensat….Capa ce lo mostra mostrando non solo le azioni di combattimento ma anche la quotidiana vita dei soldati, dei loro ritmi e delle popolazioni coinvolte nel conflitto.
Ciononostante Capa continuerà per molti anni ancora a fare reportage di guerra, fonderà con Henri Cartier-Bresson e altri fotografi famosi la leggendaria agenzia fotografica Magnum Photos nel 1947 e perderà proprio la vita in azione nel 1954 mentre segue la Guerra d’Indocina, preludio alla più nota e sanguinosa Guerra del Vietnam. Dicevo che questa foto potrete avere occasione di vederla molto da vicino: Infatti dal 6 Gennaio fino a Marzo questa e altri 80 scatti sono presenti al Museo Alinari di Firenze con la mostra già molto apprezzata a Roma “Robert Capa in Italia 1943-1944”, che vi consiglio caldamente di andare a vedere, non solo per vedere un mostra del foto-report ma anche per vedere un pezzo della nostra storia passata
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