Nuova recensione cinematografica, ma stavolta decisamente fuori dagli schemi, perchè non recensisco un film nelle sale, anche se nelle sale c’è stato, ma in poche, ma uno “uscito” sugli schermi TV in prima visione: Italy in a Day.
LA TRAMA – Tutto nasce a suo tempo da un concorso di idee promosso dalla Rai in collaborazione con il regista Gabriele Salvatores (Mediterraneo, Nirvana, Io non ho Paura e Quo Vadis, Baby?) che chiese agli italiani di raccontare con un loro filmato la loro giornata e in particolare di raccontare quella che avrebbero vissuto il 26 Ottobre del 2013, con qualsiasi tipo di apparecchio per filmati (videocamera, webcam, smartphone o cinepresa); l’iniziativa ha avuto un successo strepitoso con oltre 44.197 video girati e inviati, che raccontano uno spaccato della nostra società di oggi.
LA REGIA – Salvatores, al suo secondo documentario dopo 1960, riesce a dare una continuità a le storie scelte e montate nei 75 minuti del filmato riunendo in varie tematiche (la vita, la nascita, la morte, il lavoro, la musica, il viaggio, la natura, ecc..) e dando a ogni storia una sua profondità, fosse anche quella di pochi secondi di filmato o di una di qualche minuto; il regista, aiutato anche dalla curata colonna sonora di Gianni Maroccolo (Litfiba, CSI e PGR), Max Casaci (Subsonica) Riccardo Sinigallia (Tiromancino) e Vittorio Cosma (PFM, Elio & Le Storie Tese), che riescono a trasmettere in ogni quadro l’intensità e la forza delle immagini trasmesse.
IL MESSAGGIO – La bellezza di questo documentario non sta nel montaggio dei video per raccontare una storia unica o nella maestria di chi ha composto la colonna sonora, ma nel messaggio che tutti questi video sono riusciti a trasmettere: la difficoltà che il nostro Paese sta vivendo non fiacca lo spirito di Speranza e della voglia di lottare dei nostri connazionali, che cercano e vogliono guardare con ottimismo al domani, cercando di costruirsi o costruire un futuro per la loro Italia.
Persino nei video di italiani che per motivi di lavoro o vita alla fine sono dovuti emigrare all’estero traspare la forza di attaccamento alle proprie radici e alla propria culura (“il mio corpo è a Berlino ma il mio cuore è sempre italiano” dice un ragazzino con la mamma in un video girato in Germania) e anche di fronte all’evidente difficoltà personale vissuta (come quella di un testimone di giustizia che ha denunciato il pizzo e ora vive “imprigionato” nella propria impresa edile, che però si augura che il suo coraggio regali “aria libera dalla mafia, area di libertà” alle generazioni future) figlia di questa crisi economica e di questo momento storico, c’è la voglia di guardare avanti, di costruire un messaggio e un futuro positivo.
E’ c’è bisogno di messaggi positivi, sopratutto sinceri e spontanei, in una società in cui si usa spesso i social per diffondere solo stati di negatività, di continuo pessimismo e che è diventato terreno per chi del “seminare zizzania” è quasi diventata una professione, quasi fosse l’unica soluzione per risollevare questo Paese: metterci tutti contro tutti, trovare sempre un capro espriatorio, esprimere il nostro peggio.
Italy in a Day è lo splendido esempio di come la maggior parte degli italiani siano brave persone, oneste, serie, che si rimboccano le maniche, che non cercano scuse, che vogliono il cambiamento e vogliono costruirsi un futuro, non solo per loro ma per chi verrà dopo di loro, nonostante le difficoltà imporrebbero di pensare ognuno a se stesso.
Personalmente sponsorizzate la visione di questo documentario nel vostro cineclub di fiducia, noleggiatelo in DVD o Blu ray quando uscirà, ne vale la pena, è un boccata d’aria pura in un Paese dove sembra bisogna essere tristi e pessimisti per forza, a sentire gli “esperti”. Personalmente ne consiglio la visione anche nelle scuole, per far vedere un messaggio ottimista e positivo e come si può utilizzare (bene) le tecnologie di oggi per raccontare storie interessanti.
BUONA VISIONE !!!