Stasera i riflettori e le casse del Marea Festival si riaccendono per la 20° volta nella Buca del Palio di Fucecchio: colgo quindi l’occasione per riproporre, ripescato finalmente dalle bozze del mio Blog dove si era perso e poi accantonato per vari motivi non dipesi dalla mia volontà, il Report del Marea Festival dello scorso anno, Buona Lettura!!!
Finalmente riesco a mettere online il report dell’ edizione 2014 del Marea Festival, Reportage dedicato al lavoro che ho svolto come fotografo, ma anche al raccontarvi gli aspetti di diversi tipi di questa manifestazione che ho avuto modo di seguire.
Il Marea Festival è fra le manifestazioni musicali estive più longeve della Zona del Cuoio: nata come manifestazione per presentare le variegate associazioni della città di Fucecchio, per poi man mano allargarsi anche a realtà associazionistiche anche al di fuori del comune fucecchiese; le associazioni sono riunite in un Comitato che con assemblee e riunioni ogni anno stilano il tema portante che caratterizzerà la manifestazione e tutta l’organizzazione che comporta, denominato appunto Comitato Marea; nel Comitato sono presenti associazioni e gruppi che operano in vari rami del volontariato e dell’associazionismo: cultura, salute, istruzione, musica, ambiente, impegno civile ecc.
Dalla fine degli anni 90 fino ai primi anni 2000 la popolarità del festival è uscita anche fuori dai confini del Valdarno e anche della Toscana, grazie a concerti (gratuiti o a pagamento) di artisti come Afterhours, Dream Theater, Elisa, Elio & le Storie Tese, Francesco De Gregori, Linea77, Subsonica, Tre Allegri Ragazzi Morti, solo per citarne alcuni, ma nella seconda metà degli anni 2000, complice anche la crisi economica, il festival stava affrontando un momento di crisi e sembrava potesse essere prossimo alla chiusura.
Ma negli ultimi due anni il Comitato, complice anche un radicale rinnovamento nella sua composizione e una partnership con la Fonderia Cultart, giovane agenzia di eventi di Prato, il Festival sta ritornando un po alle origini e anche la programmazione musicale sta tornando ai livelli degli anni d’Oro.
Nel 2013 rimasi positivamente colpito dal lavoro fatto da questo nuovo connubio così non ci ho pensato due volte e mi sono messo in contatto per poter seguire la manifestazione in questa sua 19° Edizione.
Qualche piccolo cambiamento nella formula rispetto allo scorso anno: Una giornata di manifestazione in più (6 anziché 5) e un concerto a pagamento in meno (2 anziché 3), l’apertura della prima giornata del festival era affidata al primo concerto a pagamento del 2014: Gli Earth Wind & Fire.
Uno dei gruppi storici dell’ R&B, del Funk e del Soul americano sbarca quindi nella Buca del Palio per la prima volta: stiamo parlando di un gruppo che ha venduto qualcosa come 90 milioni di dischi, vinto 6 Grammy Awards e sono nella Rock & Roll Hall Of Fame, quindi mi aspettavo una discreta partecipazione di pubblico a questo concerto, tra l’altro l’unico nella stagione estiva della Band in Italia.
Invece ho trovato un pubblico molto inferiore a quello che mi aspettavo, con una presenza di persone davanti al palco intorno alle 500 persone e fatemelo dire, è stato un vero peccato per chi non era presente.
Gli EWF hanno stilato un repertorio di classici dei loro successi eseguiti con maestria superba e una carica tale che hanno comunque infiammato i presenti al concerto, regalando due ore di dancehall che spaziava dal Finky al Soul, dall R&B al Jazz, accompagnata dal rientro in questo Tour di uno storico membro della Band, Al Mc Kay (stiamo solo parlando di un 5 VOLTE vincitore dei Grammy Awards), che ci regala momenti di sound fantastici.
Musicalmente il gruppo di Chicago ha regalato una prova strumentale perfetta, pulita e coinvolgente, spettacolo che ha sicuramente deliziato e appassionato i presenti, me compreso che era la prima volta che avevo piacere di fotografare e sentirli dal vivo …. mi permetto una piccola stoccata a chi non ha saputo cogliere l’occasione di vedere un gruppo che ha fatto la storia della Musica, che magari per lo stesso concerto sarebbero andati senza problemi al Summer Festival (un altra fra le manifestazioni più longeve e ben organizzate della Toscana e dell’Italia), vorrei capire se il punto che ha scoraggiato la presenza del pubblico alla prima serata sia stato il prezzo (che era davvero basso per lo standard di un gruppo simile, 25 euro, in altre manifestazioni ho rivisto prezzi decisamente più alti e per nomi qualitativamente meno eccelsi) o il “target” musicale (era la prima volta di un gruppo R&B a Marea).
La prima serata va agli archivi e con esso anche il primo concerto a pagamento della Manifestazione; purtroppo non posso raccontarvi la seconda giornata che era dedicata alla finale del Concorso Indie Time (il concorso organizzato dal Comitato Marea per Band emergenti), in quanto ero assente per motivi personali, ma sia i finalisti (Fantasia Pura Italiana e Fiori Di Cadillac) che l’ospite della serata (Betti Barsantini) hanno regalato una bella serata, dai report e le impressioni avute.
Passiamo quindi alla terza serata, che era dedicata molto anche ai dibattiti e le attività delle associazioni che compongono il Comitato: fra le varie, erano molto interessanti quelle promosse dalle associazioni Athenaeum Musicale, Ospedale Pediatrico Mayer, Soccorso Clown e Antropozoa sulle attività dedicate all’accoglienza dei pazienti delle pediatrie ospedaliere e quella del Movimento Shalom ONLUS sulle attività di cooperazione e autosviluppo, in particolare nello stato del Senegal.
Sul fronte musicale ho trovato piacevole la perfomance degli Archimossi, un gruppo di musica itinerante (quindi da non confondere con una Marching Band, che ha strumentazione e modalità differenti) di ragazze che hanno allietato la prima fase della serata suonando per tutta la Buca con i loro violini e violoncelli, vestite con abiti vicini alla cultura Dark e Gotica, erano una immagine molto carina e musicalmente molto brave.
Sul Palco invece c’è spazio per due differenti generi: i primi a salire sono il Coro Garibaldi d’Assalto, corale popolare fondata da Pardo Fornaciari , storica firma del Vernacoliere ma anche esperto di storia risorgimentale e canzone popolare di protesta che porta in giro da tempo questo progetto; il Coro presenta una rassegna di canti popolari, risorgimentali e partigiani di tutto rispetto ed è bello vedere la molteplice carrellata di età e composizione che lo compone, il pubblico (non molto) apprezza e in certi casi anche canta con loro.
Dopo il coro salgono sul palco i toscani Madaus, band vincitrice de Senza Filo Contest 2013 promosso dal Cantiere San Bernardo: gruppo molto interessante, ci ho trovato influenze dai Dr. Livingstone agli Ustmamò, la cantante Aurora Pacchi ha un ampia gamma di tonalità e in certi casi vi risento echi di Carmen Consoli e Antonella Ruggiero, un progetto molto interessante che le collaborazioni strette dal Comitato con altre realtà di festival come il Musica W o il Cantiere San Bernardo riesce a far conoscere anche sul palco fucecchiese.
E con la terza giornata agli archivi ci si prepara per la serata più attesa di tutta l’edizione 2014, quella che porterà sul Palco Vinicio Capossela & La Banda della Posta.