Horner e Sollima, due uomini di cinema dietro le luci della ribalta

(Sollima sul set di "Uomo contro Uomo" - 1988 - ©  Ansa/Maurizio Brambatti)

(Sollima sul set di “Uomo contro Uomo” – 1988 – © Ansa/Maurizio Brambatti)

Tante personalità ci hanno lasciato nel mese di giugno e luglio legate al mondo del cinema, italiane e straniere: dalle figure più note come Christopher Lee (il più profilico Villain del cinema) o Laura Antonelli (per decenni icona assoluta dell’erotismo all’italiana) a persone note per le loro caratterizzazioni come Magali Noël (ricordata dai più per la collaborazione con Fellini in particolare nel ruolo dell’iconica Gradisca di Amarcord).

Lee ho avuto modo di omaggiarla già, ero tentato anche di fare qualcosa sulla Antonelli e la Magali, ma invece preferisco parlarvi di due persone venute a mancare in questi ultimi giorni, caratterizzati dall’elemento comune che entrambi hanno lavorato dietro la macchina da presa o lo schermo, anziché davanti: il compositore James Horner e il regista e sceneggiatore Sergio Sollima.

(Horner al lavoro su una colonna sonora)

(Horner al lavoro su una colonna sonora)

Horner, classe 1953, nato a Los Angeles, è stato uno fra i compositori e direttori d’orchestra profilici dell’industria cinematografica, che ha firmato importanti colonne sonore di campioni d’incassi ma anche film d’autore: Premio Oscar con Titanic (Miglior Colonna Sonora e Miglior Canzone), Ben 4 Nomination all’Oscar con Braveheart, Apollo 13, A Beautyful Mind e Avatar, Horner ha curato blockbuster di successo come Star Trek II e III, La Saga di Cocoon, Aliens – Scontro Finale, Tesoro mi sono ristretti i ragazzi oltre a quasi tutti i film di animazione della Amblin Entertainment, dalla Saga di Fievel a quella di Alla Ricerca della Valle Incantata.

Horner non disdegnava anche film minori o di nicchia: diresse la colonna sonora di film diventati culto nel filone B-Movie come I Magnifici Sette dello Spazio, La Mano o Krull, ma ha sempre dimostrato grande professionalità, che gli ha permesso di lavorare con grandissimi produttori e registi come Steven Spielberg, con il quale ha avuto un lungo e fruttuoso sodalizio.

Grande professionista  era anche Sergio Sollima: Classe 1921, Nato a Roma, Sollima ha iniziato i suoi primi passi a fianco di Domenico Paolella (storico regista e sceneggiatore, fra i capostipiti del genere Peplum) per poi lavorare a fianco di Sergio Leone, con cui Sollima diventò uno specialista del genere Western con pellicole come La Resa dei Conti (1966), Faccia a Faccia (1967), Corri Uomo Corri (1968); Sollima entrò anche nel filone del Noir e Poliziesco, con film come Città Violenta (1970), Il Diavolo nel Cervello (1972) e Revolver (1973); Ma Sollima è rimasto nel cuore di molti grazie anche alla Serie TV Sandokan (1976), che fece conoscere in Italia l’attore indiano Kabir Bedi, che tanto fece successo che Sollima diresse anche “La Tigre è ancora viva: Sandokan alla Riscossa” del 1977 e una serie molti anni dopo, Il Figlio di Sandokan (1998), seguito diretto della terza serie “Il Ritorno di Sandokan” (1996), che era stato diretto da Castellari per la rete Mediaset.

Un grazie a tutti e due per questi grandi mestieranti del cinema che hanno dato il loro contributo stando dietro le quinte e non sotto le luci della ribalta…. Grazie James, grazie Sergio.

 

 

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