la Prima Rece non si scorda Mai – Split

 

Nuovo appuntamento con la rece cinematografica, oggi vi parlo dell’atteso ritorno di Shyamalan al cinema, con il suo ultimo film, Split.

(Il Manifesto del film - Foto ©Blumhouse/Universal Italia 2016)

(Il Manifesto del film – Foto ©Blumhouse/Universal Italia 2016)

LA TRAMA – Tre ragazze, Claire (Hailey Lu Richardson – le serie Ravenswood e The Royals), Marcia (Jessica Sula – la serie Skins) e Casey (Anya Taylor-Joy – The Witch e Morgan), dopo aver festeggiato il compleanno di Claire in un centro commerciale, vengono rapite da un individuo misterioso, che le rinchiude in una cantina, senza alcun motivo apparente, poi le lascia sole; successivamente, riappare, ma stavolta nei panni… di una donna, che dice loro che non devono temere nulla; infine, più tardi, riappare ancora, ma stavolta vestito e comportandosi come un bambino.

(Kevin-Hedwig - Foto ©Blumhouse/Universal Italia 2016)

(Kevin-Hedwig – Foto ©Blumhouse/Universal Italia 2016)

Scopriamo che il ragazzo si chiama Kevin (James McAvoy – La saga X-Men, l’Ultimo Re di Scozia e  Wanted) e che soffre di personalità multipla, avendo nella sua mente ben 23 Personalità differenti, seguito e curato dalla psichiatra Karen Fletcher (Betty Buckley – Carrie lo sguardo di Satana, Frantic e E Venne Il Giorno), che intuisce che il suo paziente nasconda qualcosa…. Ultima fatica ambientata nel mondo della psiche umana per il regista de Il Sesto Senso e Signs, con un thriller che sa di Survivor movie.

(Kevin-Patricia - Foto ©Blumhouse/Universal Italia 2016)

(Kevin-Patricia – Foto ©Blumhouse/Universal Italia 2016)

LA REGIA – Shyamalan doveva riprendersi dai fiaschi di After Earth e The Visit e dimostrare di non aver perso il suo tocco, con Split ci riesce, almeno in parte.

Il Film è buono, scorre molto bene, non ha eccessivi momenti morti o cose in più (anzi, se state molto attenti, intuite abbastanza facilmente il tema trainante del film e perché Kevin farà alcune scelte nel corso dello stesso, io tipo me ne sono ammoscato quasi nel primo quarto d’ora), ma manca quel guizzo o quel “marchio di fabbrica” che mi aveva conquistato nei suoi primi film, quel colpo di scena che ti spiazza del tutto, Shyamalan sembra in alcuni momenti fare semplicemente il compitino per fare un buon film che faccia incassi e soddisfi il pubblico a sufficienza (alcune scene sono alquanto citofonate); prima parte lenta, dedicata a presentare le tre vittime di Kevin e le sue personalità (non vi anticipo, se volete vederlo, quante ne vedrete in questo film di totale), la seconda invece è il crescendo che porta al finale, per me molto aperto (ne parlo più avanti con SPOILER, attenzione).

Consiglio di rimanere dopo i titoli, c’è una sorpresa, non vi svelo quale qui, che potrebbe, se siete fan del primo periodo del regista, che amerete molto….

(Kevin.Dennis e Casey - Foto ©Blumhouse/Universal Italia 2016)

(Kevin.Dennis e Casey – Foto ©Blumhouse/Universal Italia 2016)

IL CAST – Mc Avoy domina completamente la pellicola, riuscendo a interpretare molto bene i vari lati della psiche di Kevin; assolutamente nella parte nel ruolo del bambino Hedwig (la personalità più infantile di Kevin), molto interessante anche il personaggio della donna, Patricia; brava la Taylor-Joy nel ruolo della ragazza asociale Casey, che si rivela molto più profonda di quanto appare inizialmente; il resto del cast risulta semplice contorno a loro due e alla storia, utile solo per interagire con i due protagonisti.

(Marcia e Karen - Foto ©Blumhouse/Universal Italia 2016)

(Marcia e Karen – Foto ©Blumhouse/Universal Italia 2016)

IL MESSAGGIO – **** ATTENZIONE POSSIBILE SPOILER **** Il finale svela il messaggio di fondo che il regista vuole trasmettere in questo film: attraverso la sofferenza, l’essere umano può togliersi le infinite maschere (le personalità di Kevin, il finto disinteresse per la vita di Casey) con cui si cela per difendersi e può “emergere alla luce” della vita, anche dopo esperienze terribili (scopriamo che le personalità di Kevin sono nate dagli abusi e le sevizie fatte dalla madre, mentre Casey ha subito da piccola abusi -e li subisce ancora – dallo zio).

E nel finale secondo me si nota parecchio, quasi a lasciare intendere che la storia non si conclude coi titoli di coda sia per Kevin che per Casey: Se per il primo forse, dalla scena che appare durante i titoli di coda, sembra intravedersi un’incontro MOLTO interessante, per Casey, forse, l’emergere alla luce potrebbe portarla finalmente a interrompere gli abusi dello zio, come suggerisce la sequenza che la riguarda…..

In conclusione? Un buon film  ma che non mi ha fatto gridare al miracolo, ma un buon punto di ripartenza per Shyamalan, per riprendere da dove aveva perso lo smalto e tornare a regalarci bei film coinvolgenti, sicuramente non uscite delusi di sala, perché il Film come detto scorre bene e vi saprà soddisfare, BUONA VISIONE!!!

P.S: Se siete interessati, vi lascio i pareri degli amici e compari Bloggher Lucia, Lucius , Maximo e Benez, se vi possono interessare.

4 Comments

    • Bah, secondo me, quel cameo si spiega solo in quella maniera, oltre a svelarci il fatto che entrambi sono nello stesso universo cinematografico

  1. Concordo con il tuo bel pezzo, l’indiano è tornato a vedere la luce con Jason Blum che lo tiene a stecchetto. Quella scena post credit poi, spero si tramuti in qualcosa di concreto 😉 Cheers

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