Oggi è il 25 Aprile, festa della Liberazione dell’Italia dal Nazifascismo.
Festa che dovrebbe unire, che dovremmo celebrare tutti assieme nel ricordo della fine di uno dei periodi più brutti della storia del nostro recente paese, ma che anche quest’anno ha avuto alcune situazioni polemiche che ne minano l’integrità.
Da qualche anno a Roma (e anche a Milano) si verificano pesanti contestazioni, da gruppi della sinistra radicale e dalla galassia dei centri sociali autonomi, verso i rappresentanti della comunità ebraica, dell’ANED (l’associazione che porta avanti la memoria dei deportati ebrei e non solo) della Brigata Ebraica (che combattè a fianco dei partigiani per la liberazione), accusate di essere filo-israeliane e di sostenere la repressione palestinese in medioriente.
Queste contestazioni avvengono da quando nei cortei del 25 Aprile, hanno preso sempre più spazio associazioni che sostengono la causa palestinese…. ora parto da una dovuta e attenta premessa: per me, trovo giusto parlare della questione palestinese, fare manifestazioni a sostegno e cercare di trovare una soluzione a questa problematica, ma NON E’ il Corteo del 25 Aprile la cornice giusta per farlo, a mio giudizio.
Come non ha SENSO attribuire la colpa della situazione palestinese agli eredi delle comunità ebraiche italiane, definendole addirittura “assassini” e accusandoli di sostenere “il genocidio palestinese”, una cosa che non sta ne in cielo ne in terra.
Questa situazione è figlia, a mio giudizio, anche di una certa piega che sta maturando lentamente nell’ANPI, dove le nuove generazioni stanno prendendo sempre più il controllo e le redini della stessa, vuoi per naturale avvicendamento dovuto all’invecchiamento e scomparsa dei partigiani veri, vuoi perché l’ANPI stessa sta cedendo l’associazione alle nuove leve.
Questo, che è una bellissima cosa tra l’altro, però ha portato anche visioni un po differenti dalla semplice difesa della memoria storica, dei valori costituenti della repubblica e della lotta al ritorno di ideologie nazifasciste; ha portato anche ad affrontare, a volte positivamente, tematiche come la lotta al razzismo, a sostenere cause di lotta per la democrazia all’estero, ma anche a questioni controverse come la questione palestinese, non semplificabile solo con “Israele opprime i palestinesi” ma anche con faide interne per il controllo dei territori fra Hamas (una associazione terroristica, che controlla Gaza) e il governo legittimo dell’ANP (che controlla invece la Cisgiordania), oltre al fatto che ci sono molti israeliani che sostengono la causa del “due popoli due stati” che sarebbe la soluzione migliore alla questione.
Nell’ANPI ci sono diverse visioni e ci sono state anche situazioni definibili non cristalline sulla vicenda (come il circolo ANPI che voleva patrocinare la proiezione di un controverso documentario su Israele, poi ritirato) e le contestazioni degli ultimi anni alle comunità ebraiche e alla Brigata Ebraica sono segno di uno strisciante malessere verso una parte di chi, nella Resistenza, ha contribuito a fare la sua parte per la Liberazione da quelle generazioni che invece dovrebbero essere ancora più convinte dei valori unitario della Resistenza.
Inoltre, questi episodi, stanno facendo comodo a chi, nel 25 Aprile, vorrebbe usarlo per sfregiare questa festa con manifestazioni non attinenti e autentiche provocazioni: come negli ultimi anni le contro-manifestazioni mascherate da commemorazioni funebri ai militari dell’RSI a Milano e altre parti del Nord (a Milano quest’anno è stato vietato per fortuna, ma attivisti di CasaPound e FN hanno cercato di fare la loro manifestazione, riuscendoci in parte, due giorni prima ) o Salvini, che nel totale disprezzo, organizza a Verona una sua manifestazione politica contro lo Stato, l’UE e i Migranti.
Assist come questi compiuti dai neo-movimenti populisti e xenofobi sono dovuti anche alle non nette prese di posizione dell’ANPI contro episodi come quelli accaduti anche quest’anno, o come aver apertamente aderito ai comitati del NO al referendum del 4 Dicembre invece di lasciare libertà di scelta ai suoi iscritti, trovandosi fianco a fianco con partiti e movimenti politici lontanissimi dagli ideali di libertà e difesa della costituzione che rappresenta (e trovandosi in alcune piazze fianco a fianco addirittura con CasaPound e FN, o con esponenti dell’ANPI che si sono lanciati in dichiarazioni estremamente gravi).
L’ANPI è un’istituzione preziosissima per questo paese: é la Memoria di come siamo riusciti, in maniera molto dolorosa, a liberare questo paese da una dittatura feroce e deprecabile, ergo io MAI sarò uno di quelli che ne chiede lo scioglimento, come ho letto in commenti idioti; ma l’ANPI credo debba essere netta su alcuni punti: la Politica non deve entrare nel suo DNA, deve prendere distanza da OGNI forma di intolleranza, deve prendere distanza da chi la usa per scopi non legati alle radici fondanti della stessa e deve, nel rispetto PIENO della costituzione che evoca, far rispettare LE REGOLE del convivere.
Perché c’è chi approfitterà di ogni suo piccolo passo falso per cercare di snaturare il 25 Aprile e la Memoria: un errore simile è già stato permesso con il Giorno del Ricordo del 10 Febbraio, dove spesso fanno la parte del leone i movimenti di estrema destra, Iene che banchettano sulle carogne dei corpi degli italiani uccisi sopratutto per COLPA di quel nazifascismo che esaltano nei loro slogan, con la sinistra invece che è passata nel ruolo di irrispettosa contestatrice in quelle occasioni.
Questo è un momento storico molto delicato e di passaggio fondamentale che determinerà il futuro dell’ANPI, dell’ANED e di tutte le associazioni che coltivano la Memoria storica di quel periodo: è vitale che TUTTI si impegnino per evitare che episodi come quelli accaduti anche oggi ricapitino e che, di questo momento di confusione, ne approfitti chi vorrebbe eliminarla o ridimensionarla questa ricorrenza.
Buon 25 Aprile e Buona Festa della Liberazione a tutti!!!