Nuovo appuntamento con la Rece cinematografica, oggi vi parlo dell’ultima uscita cinematografica tratta da un fumetto Marvel, Captain Marvel:
LA TRAMA – Sul pianeta Kree, la squadra della Starforce si prepara per una nuova missione.
La squadra, capitanata da Yon-Rogg (Jude Law – eXistenZ, la saga di Sherlock Holmes e Black Sea), ha fra i suoi membri la potente Vers (Brie Larson – Scott Pilgrim Vs The World, Room e Kong: Skull Island), combattente che non ricorda nulla del suo passato.
Durante la missione, vengono attaccati dagli Skrull, la razza mutaforma da millenni in conflitto con i Kree; Vers viene catturata e sottoposto a una serie di controlli mentali che fanno scoprire a Vers di essere stata su un pianeta anni prima, la Terra, coinvolta in un progetto segreto su un Motore alla Velocità della Luce, creato dalla dottoressa Wendy Lawson (Mars Attack, American Beauty, The Seagull).
Liberatasi, nello scontro Vers e gli Skrull, capitanati da Talos (Ben Mendelsohn – Animal Kingdom, The Dark Knight Rises, Rogue One: A Star Wars Story e Ready Player One), finiscono sulla terra, dove, entrata in contatto con l’agente dello S.H.I.E.L.D Nick Fury (Samuel L. Jackson – le saghe Avengers e Captain America, Pulp Fiction, Jackie Brown e molti altri), inizia a scoprire il suo passato…. doppia regia per il primo film dedicato alla eroina della Marvel, diretto dal duo Anna Boden/Ryan Fleck (5 Giorni Fuori, Mississippi Grind), al loro primo Blockbuster
LA REGIA – Il duo Boden/Ryan fa un buon lavoro, con un film dal ritmo tenuto e senza eccessivi momenti morti (giusto un paio di sequenze forse tirate per le lunghe), con la buona idea di farci scoprire il passato di Vers/Marvel solo a film in corso e non all’inizio, una buona mossa per presentarci il personaggio e anche per i risvolti della trama.
Le sequenze di azione e combattimento sono ben girate, la fotografia di Ben Davis (Kick-Ass, Avengers Age Of Ultron, Guardiani della Galassia, Doctor Strange) fa un grande lavoro ad amalgamare e rendere le diverse atmosfere del film.
Interessante la chiave di lettura con cui scopriamo le dinamiche di lotta fra Kree e Skrull e come, a volte, il punto di vista di un conflitto possa ribaltarsi, soprattutto per la protagonista.
IL CAST – Brie Larson decisamente adatta per il ruolo, una fisicità e una recitazione che ben richiama l’ultima versione dell’eroina Marvel apparsa sui fumetti (attualmente incarnata da Carole Denvers, l’ex Miss Marvel), credibile e convincente; ottimo Jude Law nel ruolo di Yon-Rogg, mentore e zelante comandante della Starforce, mentore di Vers e personaggio di cui scopriamo meglio le intenzioni nel film.
Buona anche l’interpretazione del “Villain” del film, Talos, interpretato da Mendelsohn, Skrull motivato a porre fine al conflitto con i Kree ad ogni costo, per motivi che si rivelano nel film (e che non vi spoilero).
Jackson bravo e ormai perfettamente a suo agio nel ruolo di Fury, di cui scopriamo diversi aneddoti sulla sua vita, prima che lo conoscessimo come capo dello S.H.I.E.L.D (e uno in particolare su una delle sue caratteristiche più note, anche questo non ve lo spoilero).
LE DIFFERENZE CON IL FUMETTO – L’attuale Captain Marvel è sicuramente molto differente dal personaggio delle origini nato dalla mente di Stan Lee e Gene Colan nel 1967, sia nelle origini che nelle sue azioni.
L’attuale personaggio Marvel (Carol Danvers) è la sua quinta incarnazione nella sua lunga storia, il film però, ha saputo omaggiare i suoi predecessori e prendere abbastanza bene lo spettro di tutta la sua vita a fumetti, con tutta una serie di omaggi più o meno velati (vi rimando al buon spiegone in materia del Doc Manhattan QUI, che ve le elenca tutte, ma vi consiglio DOPO aver visto il film, che anche qui ci sono alcuni spoiler), ma al tempo stesso, sempre in virtù della Timeline del MCU, ha saputo riscrivere e portare qualcosa di nuovo (e lo potrete notare molto su come sono sviluppati gli Skrull, che immaginiamo torneranno in altri capitoli della saga).
IL MESSAGGIO FINALE – Captain Marvel ha fatto molto parlare, in tempi di lotte di genere che ormai coinvolgono quotidianamente Hollywood anche, per essere considerato “il primo film dedicato interamente ad una supereroina Marvel”.
A parte che, NO, non è la prima protagonista femminile di un fumetto Marvel a cui è dedicato un film (La prima è stata Red Sonja, apparsa nel film Yado e, se proprio vogliamo spaccare il capello, nemmeno in casa DC – lo so, avete rimosso l’orrendo Catwoman), il film della Marvel non lo considero un film “femminista” nell’accezione del termine (e ve lo spiega molto bene la mia amica Lucia di Il Giorno degli Zombi QUI), anche se sicuramente, è un’enorme passo avanti per la Marvel e l’universo cinematografico (che già aveva comunque mostrato, con Wonder Woman, in casa DC), in chiave blockbuster moderni, intendo.
Sicuramente è un messaggio importante e positivo soprattutto per le tante ragazze e adolescenti che si sono avvicinati negli ultimi anni al mondo dei fumetti, dei videogiochi e dei cinemovies, grazie a tante eroine diventate protagoniste, a personaggi positivi femminili determinati, che non si fanno discriminare e si fanno valere, proprio come Vers/Captain Marvel o Wonder Woman.
Fa storcere il naso a Nerd maschi che hanno sempre pensato che la visione del protagonista fosse solo quella del Maschio dominante? cavoli loro, il mondo cambia, per fortuna, anche con un brand e una serie di film enormemente commerciali come sono i cinecomics Marvel, ma che hanno dei messaggi di fondo positivi e inclusivi, nonostante ciò.
In conclusione? un film che si guarda piacevolmente, che diverte e ti uscire soddisfatto, oltre che un film utile per conoscere un personaggio Marvel che negli ultimi anni ha avuto lo spazio che si merita, BUONA VISIONE!!!
Il problema, con questi film, è proprio lo spostamento della fascia di pubblico cui sono rivolti. Se prima erano solo i maschi bianchi, diciamo, dai 30 in su, il MCU ha fatto un lavoro enorme per includere anche donne e minoranze varie.
Non ha escluso nessuno, è questo il punto, ha solo inserito altre componenti nella sua narrazione.
È che i maschi bianchi dai 30 in su sono troppo abituati a essere protagonisti assoluti senza alcun “disturbo nella Forza”.
Penso che quando il pianeta la finirà di giudicare i film prima di vederli, sarà sempre troppo tardi. Tutta la polemica anti-femminista è stata ridicola, per un film che dal mio punto di vista, funziona molto meglio di “Wonder Woman” e non si affanna a ricordarci ad ogni scena che la protagonista è una donna forte. Carol non ha nulla da dimostrare e il suo film parla per lei, non sarà impeccabile ma poco importa a me è piaciuto un sacco, ed è l’antipasto migliore per “Endgame” 😉 Cheers
Trovo entrambi i commenti azzeccati.
Come detto, è indubbio che l’inclusione di nuove fasce e minoranze fra i fans del MCU sia principalmente una mossa commerciale, ma credo si possa essere d’accordo che è un piccolo grande passo, a modo suo, verso un nuovo pubblico meno “settario”.
La “Forza” dovrà iniziare ad accettare questo “disturbo”…