Lo Scoppio del Carro a Firenze, una Tradizione fra Sacro e Popolare

(Lo scoppio del Carro del 1954 in una cartolina d’epoca – Foto © Annunci Firenze.it)

Con Pasquetta si chiudono le feste legate alle festività della Pasqua e della Settimana in tutta italia, ma quest’anno siamo riusciti a seguire un rito ormai secolare tipico di Firenze e della sua tradizione, Lo Scoppio del Carro

Tutto nasce da Gerusalemme (e dal fuoco)

Per capire l’origine di questa manifestazione, bisogna spostarci….a Gerusalemme.

E’ qui infatti che il Fiorentino Pazzino de Pazzi si trova nel 1099, quando Goffredo di Buglione (Duca della Bassa Lorena), alla guida della storica prima Crociata, sta cingendo d’assedio la Città Santa; Pazzino, secondo le fonti della tradizione, è il primo a salire sulle Mura della città conquistata, issando le insegne dei Crociati.

Per questo gesto eroico, Goffredo di Buglione dona a lui e alla sua famiglia una reliquia preziosa: tre schegge della pietra del Santo Sepolcro, l’ultima dimora terrena del Corpo di Cristo prima della sua Resurrezione.

Pazzino torna a Firenze dopo la Crociata e viene accolto trionfante dal popolo fiorentino; le reliquie inizialmente sono custodite dai Pazzi, poi donate alla Chiesa di S. Maria Sopra a Porta, oggi nota come San Biagio, dove rimangono fino al 1785, quando la chiesa viene soppressa, allora vengono spostate nella Chiesa dei Santi Apostoli, dove sono tuttora conservate.

 

(Il Carro viene posizionato in Piazza Duomo)

 

Ma torniamo un’istante in Terrasanta: I Crociati, dopo la conquista di Gerusalemme, si radunano nella Chiesa della Resurrezione e ricevono, dal braciere dove, per tradizione, viene bruciato l’olivo benedetto dell’anno passato, la fiammella del Fuoco Benedetto.

La tradizione viene portata anche al loro ritorno in Europa e a Firenze anche: Nella notte del Sabato Santo, che precede la Pasqua, ai fiorentini viene permesso di accendere al Fuoco Santo una piccola torcia, da portare in processione nelle proprie case, per accendere i focolari domestici, cantando lodi e litanie di ringraziamento.

 

E arriva Il Carro (e poi anche Il Brindellone)

Col tempo la manifestazione diventa appuntamento fisso della tradizione pasquale fiorentina e, come logico, muta e s’ingrandisce nelle cerimonie e nella forma.

Nel Trecento un Tripode con il Fuoco Santo viene portato in processioen su un Carro tirato da Buoi per portare il fuoco nelle case dei fiorentini, mentre verso la fine del Trecento e l’inizio del Quattrocento che il tripode e il fuoco vengono sostituiti dai fuochi d’artificio, che viene fatto scoppiare il Giorno di Pasqua davanti il Duomo.

Il carro all’inizio della sua tradizione (ideato, costruito e gestito sempre dalla Famiglia Pazzi, tranne nel periodo della cacciata da Firenze dal 1478 al 1494, poi riaffidata quando i Medici furono cacciati da Firenze dalla Repubblica fiorentina, poi con la morte dell’ultimo erede dei Pazzi nel 1859, la gestione passa al Comune di Firenze) veniva ricostruito ogni anno per gli enormi danni provocati dalle esplosione dei mortaretti e fuochi d’artificio, poi venne sostituito dalla attuale versione, del Seicento, più solido, artisticamente maestoso e pratico.

 

(Il Corteo Storico in Piazza Duomo)

 

Il carro parte la mattina di Pasqua dal suo storico deposito e rifugio a Porta a Prato, trainato da due Buoi, che lo portano davanti al Duomo, dove viene posizionato e “minato” dai fuochisti e pirotecnici con tutto l’impianto che esploderà poi al culmine della manifestazione.

Nel frattempo, dalla chiesa Dei santi Apostoli, le reliquie partono in processione con il Corteo della Repubblica Fiorentina, con il quale raggiungono prima il Battistero, dove inizia la funzione con le Lodi (entrando dalla Porta del Paradiso, una delle rare occasioni in cui tale porta viene aperta); intorno alle 11, la processione con le reliquie riparte ed entra in Duomo dalla porta principale, raggiunge l’altare e il Vescovo, iniziando il Te Deum, fa accendere la miccia che fa partire la Colombina.

La Colombina infiamma il Carro

Questa scultura lignea, che contiene dei fuochi pirotecnici, è posta su una colonna davanti l’altare (posta per l’occasione), si accende e parte a tutta velocità, su un filo d’acciaio (un tempo era una robusta fune ingrassata) verso il carro, dove si ferma e azione la miccia che fa partire tutta la serie di scoppi e fuochi del Carro (Video dell’edizione 2017 © di Stefano Saccardi):

 

Appena iniziano gli scoppi, la colombina con altri razzi ritorna indietro fino all’altare dove si ferma; se questa operazione si svolge senza nessun intoppo, tradizione vuole che sia di buon auspicio per la primavera e la stagione dei raccolti; se invece si ferma o blocca, sarà una brutta annata, sempre secondo la tradizione.

 

(la partenza della Colombina)

 

Sono state rare le volte in cui la Colombina non ha terminato con successo il suo volo, fra le ultime volte registrate negli annali, quella del 1966, anno che coincise con la terribile Alluvione di Novembre…. l’ultima in assoluto è invece avvenuta lo scorso anno.

Come avrete letto, con il tempo il Carro ha assunto il nome fra i fiorentini di Brindellone, da che trae origine tale nome? tutto trae origine da un’altra festività fiorentina, quella di San Giovanni, celebrata il 24 Giugno (e famosa per i suoi Fuochi).

L’allora Zecca Fiorentina, l’aveva eletta a sua festa patronale, durante la quale, portava in processione, che partiva dalla Torre della Zecca, un Carro con una gigantesca pila di Fieno con sopra un uomo coperto da Pelo di Cammello, che raffigurava il santo eremita; tradizione vuole che il figurante fosse un po “alticcio” per via del banchetto che veniva offerto, con abbondanti libagioni e bevande, in piazza davanti a S. Maria del Campo.

 

(La Processione entra in Duomo)

 

L’aspetto trasandato e il ciondolare lo fecero soprannominare “brindellone”, epiteto che rimase poi affibbiato ad ogni carro festivo delle tradizioni fiorentine, poi rimasto attaccato al Carro dello scoppio.

 

Non si scoppia solo a Firenze

Lo Scoppio del Carro non è una tradizione solo fiorentina: infatti, nei riti della Settimana Santa, altre località vicino a Firenze hanno nel tempo assimilato la tradizione.

A Rufina (FI) il Carro viene fatto scoppiare nella notte del Sabato Santo davanti la Chiesa di San Martino, una tradizione molto recente, nata nel 1937 dall’iniziativa di cittadini locali; invece a Panzano in Chianti (FI) lo Scoppio del Carro si fa di Martedì, verso sera, in Piazza Ricasoli.

Nella piazza principale di Greve in Chanti (FI) invece il giorno di Pasqua vola la Colombina, con un volo di andata e ritorno dalla Chiesa di S.Croce.

 

 

E anche un po di Calcio Storico

 

Nel corso del rito dello Scoppio del Carro, è presente anche un’importante appuntamento del Calcio Storico Fiorentino: infatti vengono sorteggiate le squadre delle due semifinali delle prime Domeniche di Giugno che combatteranno in Piazza Santa Croce.

Insomma, per il prossimo anno, per le festività pasquali, se siete a Firenze, potete avere occasione di vedere qualcosa di veramente particolare.

Foto © Enrico Bertelli “Taigermen”

1 Comment

  1. L’ha ripubblicato su Prossima Fermatae ha commentato:

    Lo scorso Anno seguivo a Firenze uno dei riti della Pasqua fiorentina più sentiti e iconici: Lo Scoppio del Carro.
    Ora che la Pandemia ha fermato, quest’anno, ogni celebrazione pubblica e religiosa della Pasqua, vi faccio rivivere quella giornata, con il racconto e la storia di questa tradizione.

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