Era un 17 Dicembre, esattamente come ieri, nel 1989.
Quella sera debuttavano, dopo due anni in cui avevano animato con strisce e corti fra uno stacco pubblicitario e l’altro, quella che sarebbe diventata la famiglia televisiva a cartoni animati più famosa del Mondo: I Simpson.
Simpson: Giallo & Folle è Bello
I Simpson incuriosiscono fin da subito per le loro caratteristiche particolari.
Milioni di americani la prima volta che li vedono pensano che i colori della loro TV siano sfasati, poi scoprono che i Simpson sono DAVVERO così gialli, una trovata di Matt Groening (anche se successivamente, Groening ha smentito e riconfermato più volte, mentre sembra probabile sia stata una idea del colorista Gyorgyi Peluce), poi scoprono che della “tipica famiglia americana” tanto cara alla TV, i Simpson non hanno nulla.

(Matt Groening e il Cast creativo dei Simpson alle celebrazioni della serie al Tribeca Festival – Foto © Tribeca/Getty Images/Zimbio.com – 2019)
Homer è iracondo, fissato con la Birra, manesco e pigro; Marge è chiusa in se stessa, divisa fra la voglia di trasgredire i rigidi dettami che vedono la donna solo come angelo del focolare e tutti gli sforzi per essere quello stereotipo; i figli dei due, sono ancora più disfunzionali: Lisa, studiosa e geniale, troppo adulta per la sua età, al tempo stesso troppo bambina per essere trattata da adulta dai genitori e insegnanti; Bart, una peste vulcanica, pronto a combinare disastri su disastri e la piccola Maggie, forse l’unica “normale” della famiglia, ciuccio-dipendente e dall’equilibrio instabile.
Le tragicomiche situazioni che la famiglia vive a Springfield, fra battute surreali, gag, citazioni più o meno velate a serie e film, conquistano il pubblico americano; le prime stagioni sono epiche, con i Simpson impegnati in tante situazioni quotidiane che diventano potenziali disastri o cataclismi di ogni genere, con protagonisti altri cittadini di Springfield, diventati presto icone della serie assieme ai Simpson: Il preside Skinner, il Barista Boe, il proprietario del Market Apu, I religiosissimi vicini di casa dei Simpson, i Flanders e tanti altri.
Il Successo stanca
Purtroppo, come molte serie di lunga longevità, col tempo i Simpson hanno perso la satira mordente che avevano per la società americana e i suoi vizi e difetti, per andare più su Gag facili, continui richiami a serie di successo o nell’aumentare i Guest Vip (dai primi attori/musicisti/sportivi che apparivano saltuariamente, la costante di personaggi mondani è diventata seriale, negli episodi) o nel procrastinare fine di cicli di storie legati a determinati personaggi o snaturarli.
Casi come Ned Flanders e i risvolti della sua vita, oppure l’evoluzione della naturale Nemesi della famiglia Simpson, Telespalla Bob, diventata una saga “familiare” tremendamente forzata; o cercare di dare modernità ai membri dei Simpson con continui e repentini cambi di attitudine (vedi le continue trasformazioni caratteriali di Lisa, o l’involuzione del personaggio di Homer) o insensati colpi di scena con chiusure davvero ridicole (come la vicenda della Mamma di Homer).
Al contrario di altre serie come I Griffin o South Park, i Simpson sembrano non aver saputo rinnovarsi mantenendo le loro tracce originali, ma nelle ultime stagioni, sembra si siano limitati a navigare a vista imitando qua e la situazioni di successo da altre serie (diventato evidente ancora di più negli speciali di Halloween: se un tempo erano sì citazioni di serie o film Horror di culto, ora sono palesi parodie prive nella maggior parte dei casi di originalità e mordente), giusto per fare il compitino e garantirsi quel tanto di ascolti (comunque buoni) che ancora fanno.
Ma i Simpson iniziano anche a raccogliere polemiche, come quella riguardante Apu e il suo stereotipo dell’indiano visto dagli americani, polemiche su alcune scelte di storie e personaggi…. mentre la 31° stagione è in corso, non sembra così difficile ipotizzare che i Simpson, un domani, chiudano bottega.
Da un lato sicuramente dispiace, per i tanti episodi geniali (da quello sulla Monorotaia a quello dedicato a vari cittadini di Springfield che hanno il loro “momento” da protagonisti nella serie, a quello di Nonno Simpson in lotta con Montgomery Burns per il tesoro dei Pesci Diavolo, o le due puntate su “Chi ha sparato al Signor Burns?”), ma da un lato, col senno di poi, forse Groening avrebbe dovuto interrompere le avventure dei Simpson molte stagioni prima che diventassero meno brillanti e irriverenti come sono ora, un Giallo sbiadito, non brillante come quello dei primi episodi e stagioni.
Ma oggi auguriamo buon anniversario alla famiglia più problematica e divertente di Springfield, Auguri Simpson!