Volevo sinceramente evitare di parlare della Pandemia del Covid-19 (o Coronavirus), ma sta toccando settori che frequento e quindi mi trovo costretto a parlarne.
Al netto di una Pandemia che, sia a livello globale che nazionale, dati alla mano, sta facendo meno vittime di influenze e malanni annuali (o di altre storiche e recenti pandemie) come Meningite o Polmonite (e sorvolando su come questa pandemia abbia dimostrato, dopo anni di retorica politica della destra italiana che dipingeva migranti e stranieri come “untori” delle peggiori malattie, salvo poi scoprire che, in Europa e in Africa, gli untori siamo diventati noi, ironia della sorte), più che la conta delle vittime (a cui porto il dovuto rispetto, sia chiaro, ma al momento, il numero dei decessi, paragonato a quello delle persone malate che guariscono, è sensibilmente inferiore rispetto a previsioni catastrofiche e apocalittiche che parlavano di cifre a sei zeri), il danno maggiore che porterà questa Pandemia sarà sul fronte economico, principalmente.
Infatti, se ci furono sicuramente danni economici causati dalle precedenti pandemie mondiali (Mucca Pazza, Aviaria, SARS, Febbre Suina) che in quel caso colpirono principalmente il comparto alimentare, al momento è invece il comparto turistico, musicale e culturale a subire le maggiori perdite, causate dai blocchi intercontinentali ai viaggi e dalle misure precauzionali prese, specie in Italia, per confinare in quarantena le zone e la popolazione contagiate e colpite.
Se il reparto alberghiero stima perdite milionarie (con migliaia di disdette giornaliere, personale costretto a stare a casa e alberghi e catene che iniziano a lamentare grosse difficoltà nel rimanere aperti), alle difficoltà sopraggiunte (per psicosi e preconcetti) che avevano colpito le attività gestite dalle comunità cinesi in Italia, si sono aggiunte anche quelle della ristorazione italiana, specie nelle località turistiche più note.
Sono poi arrivate chiusure imposte per sicurezza ai Musei, poi ai Cinema (soprattutto in Lombardia, Veneto e altre zone colpite da casi di contagio, con molte pellicole che dovevano debuttare nelle sale italiane che hanno rinviato l’uscita), diversi manifestazioni carnevalesche (Venezia in primis) hanno chiuso anticipatamente i corsi mascherati.
Poi il filone che più di tutte sembra aver accusato il colpo, quello dei concerti: date cancellate o rinviate, tour spostati di mesi o cancellati del tutto (ultimi casi di rinvio, i Tour nei palazzetti dei Pinguini Tattici Nucleari, tutta la prima parte del Tour dei FASK, in ultimo i concerti dei Marlene Kuntz), con i biglietti che in molti casi saranno certamente rimborsati (o resi validi per le nuove date), ma che per gestori di locali e organizzatori di concerti, sono un duro colpo economico.
Per non parlare del settore fieristico, che vivrà le difficoltà maggiori: ultimi rinvii in ordine di tempo, quelli previsti a Milano per Marzo-Aprile, con pericolose concatenazioni di fiere (Cartoomics e GamesWeek insieme ad Ottobre, nello stesso Weekend del Romics, che comporterà drastiche scelte per gli espositori e visitatori su quale fiera scegliere di vedere o partecipare), la storica Armi & Bagagli, fiera di punta del settore rievocazione, rinviata ad Aprile.
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