Le ultime giornate hanno avuto un grande dibattito sulla questione legata alla parabola politica di Trump, da uomo più potente del Mondo, a il primo politico della storia moderna ad essere oscurato ed espulso da tutte le principali piattaforme social.
Si è parlato di pericolosa deriva della Libertà d’espressione (specie da politici e partiti di destra in tutto il mondo) e di misure esagerate che minano l’operato della politica… è veramente così?
Mi sento di dire di NO.
Un Social Network non è la Libertà d’espressione
In primis: Trump è tuttora liberissimo di dire qualsiasi cosa (purtroppo) gli passi in testa, in tv e sui giornali, perché l’America e buona parte del Mondo, garantisce tuttora ampia libertà di espressione a livello legislativo e penale a tutti (nei limiti delle leggi).
Secondariamente: i Social Network sono aziende PRIVATE, a cui si accede iscrivendosi (gratis o meno) e accettando le condizioni d’uso del proprietario del Social stesso, che ha pieni poteri di decidere chi, cosa e che argomenti si possa discutere o non discutere sulla stessa, con linee guida alquanto chiare.
Trump non è il primo ne sarà (si spera) l’ultimo politico che subisce sanzioni da gestori di social: solo per guardare in Italia, la cancellazione di profili e pagine di esponenti di casapound e forza nuova per le ripetute violazioni alle Policy di Facebook e Instagram (incitamento all’odio razziale, revisionismo e negazionismo dell’olocausto, minacce e incitamenti alla violenza online), o il recente caso dell’assessore leghista che inneggiava al ventennio, culminata con il cantare il noto inno fascista “Faccetta Nera” in una popolare trasmissione radiofonica, o la sospensione temporanea di Libero su Twitter.
Alcuni ipotizzano che possa accadere ad esempio, ad altri account politici italiani (come quelli di Salvini o Meloni) o stranieri (quelli del presidente brasiliano Bolsonaro, o di altri leader vicino al sovranismo internazionale)
Invece di indignarsi perché è stata “cucita” la bocca a Trump, c’è da domandarsi come mai, a un tizio qualunque sui social, se dice le stesse identiche cose di Trump, viene sospeso a tempo indeterminato se viola le regole di un Social, mentre all’ Ex-Presidente USA, è stato praticamente concesso fino ad ora di diffondere notizie false, incitare all’odio e fomentare i suoi fan?
L’Odio online si sposta su altri social
E comunque, l’odio Online non sembra fermarsi, ma cambia semplicemente network e social. Da VK (il facebook russo, dove l’estrema destra italiana si è spostata in massa già da tempo) a Parler (reso inutilizzabile da Apple e Google che hanno rimosso le app dai loro store e motori di ricerca), esiste una galassia di social (molto più bassi e limitati nei numeri e portata) che già hanno ospitato e ospitano la galassia dei movimenti xenofobi, intolleranti e cospirazionisti.
Quindi, la tanta vituperata “censura” verso queste voci non solo non esiste, ma non è nemmeno sfiorata; certo è chiaro che la questione su cosa si possa esprimere o meno sui social è ancora una questione aperta e combattuta.
L’Odio razziale, la discriminazione religiosa o sessuale, il negazionismo o il revisionismo storico, il complottismo e l’incitamento alla violenza, sono argomenti che si possano considerare “Libertà d’Espressione”?
Personalmente ritengo di No e sono felice quando questi argomenti vengono oscurati o tolti dai social, per me il Paradosso della Tolleranza di Popper ha tuttora molto senso e validità.
Se in parte tali contenuti sono già banditi e limitati, la problematica maggiore è armonizzare i regolamenti dei social (quasi tutti di base in USA, quindi con una Policy molto più ampia nell’interpretazione della Libertà d’Espressione) con le leggi penali di varie parti del Mondo (per esempio i parametri UE o quelli asiatici, differenti a seconda delle casistiche)… è necessario che i Social abbiano un regolamento valido a livello mondiale per tutti i paesi (con norme che riassumano le varie leggi in materia dei singoli stati o enti), o dovrebbe adattarsi di stato in stato? preferirei la prima, perché la seconda ha evidenziato problemi seri nell’ottica dei diritti umani e del diritto di critica (leggasi la situazione Internet e Cina, ad esempio, o la situazione Turca).
Il vostro parere invece? stiamo andando verso un limite della Libertà d’espressione sui social o sono giusti questi interventi atti a bloccare movimenti e politici xenofobi e intolleranti?
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