Il Mio Battiato

La scomparsa di Franco Battiato ha colto tutti come un fulmine al ciel sereno.

La cosa incredibile di questa scomparsa è vedere come le barriere generazionali musicali, per questo artista, guardando i social sembrano non esistere.

Da le generazioni dei 2000 a quelle degli anni 60 e 70, tutti hanno avuto un passaggio o una fase nella loro vita in cui le canzoni del musicista siciliano hanno inciso nelle loro vite.

Così, invece che lanciarmi in un lungo elogio della sua produzione o della sua mirabolante carriera, o delle sue incursioni nella pittura e nel cinema, ma vi racconterò il MIO Battiato.

Ho apprezzato quasi ogni periodo della carriera di Battiato, ma le canzoni che ho nel cuore, quelle che veramente mi hanno sempre fatto salire emozioni forti, sono due.

La prima è La Cura, che uscì nell’album L’Imboscata nel 1996, frutto del sodalizio con Manlio Sgalambro: è una canzone di puro Amore, è probabilmente la mia vera prima canzone d’Amore.

Tutti associamo a vari momenti sentimentali diverse canzoni: quelle della prima cotta, del primo bacio, della prima volta, della prima relazione seria… La Cura è stata la prima vera Canzone che ho voluto dedicare a una delle storie più importanti della mia vita, delicatissima e potente allo stesso tempo, quando credevo che quella relazione non avrebbe mai avuto fine, che sarebbe stata la Storia con cui avrei percorso assieme “le vie che portano all’essenza.”

Ad oggi, non credo riuscirei a dedicare a nessun’altra persona questa canzone, troppo legata a un periodo e a una persona, da non associarla a lei,

Il video, di Riccardo Paoletti, girato a Lisbona, l’ho sempre trovato di un poetico stupendo:

L’altra invece è E Ti Vengo a Cercare, che scrisse e compose nel 1988 per l’Album Fisiognomica.

E’ una canzone che racconta l’evoluzione dell’innamoramento, di come si acquisisce la consapevolezza che il sentimento che sta nascendo, verso l’altra persona, non è un semplice flirt, una fiamma di passione o una cotta, ma è vero amore, bisogno di stare con quella persona, capire che “ho bisogno della tua presenza”.

Però questa canzone (e altre) l’ho riscoperta nel 1996 grazie alla splendida versione (in Studio, dove canta anche il Maestro con loro) e Live (in quello splendido Cd dedicato a Beppe Fenoglio) che eseguono i CSI in quell’anno per l’album Linea Gotica, con le splendide voci di Giovanni Lindo Ferretti e Ginevra De Marco:

Questo è il mio Battiato e mi accompagnerà per sempre.

La Terra le sia lieve, Maestro.

(© Foto Lorenzo Carnero/ZUMA/Ansa/Il Post)

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