Il costante miglioramento della situazione sta permettendo la riapertura dei Musei e delle Mostre, quindi possiamo tornare a visitare e farvi conoscere Musei e Mostre attualmente in corso.
Oggi vi portiamo al Museo Novecento di Firenze, per parlare delle mostre in corso in questo polo museale, in particolare, quella dedicata a Henry Moore.
Henry Moore, cambiare l’Arte rompendo i canoni
Nato a Castleford, nel West Yorkshire il 30 Luglio 1898, Moore ha creato uno stile che ha reso le sue opere uniche e riconoscibili a chiunque.
Indagando e riscoprendo le radici tribali e primitive dell’arte, Moore ha rotto i canoni classici della scultura e del disegno, creando uno stile nuovo e rilanciando la scultura moderna negli anni 20-30, che sembrava passare un periodo di stasi e disinteresse da parte del pubblico e della critica.
Il Legame con l’Italia e la Toscana
Moore ha avuto un forte legame con l’Italia e sopratutto con la nostra regione: Negli anni 20, giovane studente, arriva in Italia e il contatto dal vivo con l’arte rinascimentale e italiana (insieme agli studi sull’arte primitiva fatti a Londra al British Museum) segnano fortemente l’evoluzione della sua arte scultorea.
L’amore per la Toscana e Firenze si rafforza quando Moore nell’Agosto del 1967 accorre all’appello lanciato dalla Stamperia de Il Bisonte, che si era trasferito da poco nella nuova sede in San Nicolò, sommersa e devastata, come gran parte della città dall’alluvione del 4 Novembre 66, che realizza una serie di stampe che vende a serie limitata per raccogliere fondi per ricostruire Firenze e restaurare le opere d’arte danneggiate dal disastro.
Ed è proprio Firenze che ospita, nel 1972, nella cornice di Forte Belvedere, una delle mostre antologiche più importanti della carriera di Moore, un successo di pubblico incredibile (quasi 400000 persone visitano la mostra), portando in dialogo l’arte moderna con la storicità dell’arte italiana nel capoluogo toscano.
Moore disegnatore
La Mostra fiorentina, in corso fino al 18 Luglio, esplora sopratutto i disegni e le opere pittoriche di Moore, che ha alternato alla lunga produzione scultorea (che nella mostra è rappresentata da diversi bronzi di prova e maquette realizzate per diverse grandi opere dell’artista), mostrandoci l’evoluzione del tratto dell’artista, oltre che lo studio fatto da Moore nel riscoprire il tratto “primitivo” dell’arte (come nelle serie dedicate alle Rocce o alla raffigurazione degli Alberi) e attraverso gli oggetti dei suoi studi (come il possente cranio di elefante indiano che domina la sala principale della mostra di Moore.
Ma è possibile vedere anche il Moore scultore in una cornice particolare come Palazzo Vecchio (e in mostra fino al 9 Gennaio 2022), dove viene “ricollocato” Il Guerriero con Scudo”, donato alla città nel 1974 e che fu, purtroppo, anche al centro di una diatriba per il suo collocamento (che fu poi, dopo una lunga parentesi, collocato in Santa Croce nel primo Chiostro), per riportare l’opera e “riparare” il “torto” nello stesso luogo dove era partita la diatriba.
Non solo Moore
Ma non avrete l’occasione di vedere solo le Opere di Moore come mostra al Museo Novecento.
Ci sono altre mostre in corso in contemporanea con quelle dedicate all’artista inglese: a cominciare da quella della toscana Giulia Cenci, “Tallone di Ferro” (in mostra fino al 22 Agosto) che esplora l’industrializzazione e la tecnologia che contamina e “sostituisce” l’ambiente circostante, creando delle opere che sono delle vere e proprie metamorfosi macchina-animale.
La bergamasca Chiara Gambirasio invece con “Istruzioni di Volo” (Fino al 10 Ottobre), alla sua prima personale in un Museo pubblico, con le sue opere in argilla e gesso, esplora il suo personale “bestiario fantastico”, ponendo animali a fare cose inconsuete per la loro natura.
“Gender Gap” (in mostra fino al 10 Ottobre) nel Chiostro del Piano Terra del Museo, esplora l’architettura attraverso i progetti e gli elaborati di 20 architett* donne internazionali: Carmen Andriani, Sandy Attia, Cristina Celestino, Izaskun Chinchilla, Maria Claudia Clemente, Isotta Cortesi, Liz Diller, Lina Ghothmeh, Carla Juaçaba, Fuesanta Nieto, Simona Ottieri, Carme Pigem, Guendalina Salimei, Marella Santangelo, Maria Alessandra Segantini, Benedetta Tagliabue, Monica Tricario, Patricia Viel, Paola Viganò e Laura Andreini, curatrice dell’allestimento e della Mostra.
Minimale ma importante l’Omaggio a Titina Maselli attraverso la mostra “Titina Maselli: Salvatore Ferragamo e il mito di Greta Garbo” (in mostra fino al 29 Agosto) dove, attraverso l’opera della pittrice romana, esploriamo il rapporto fra la grande attrice e la maison fiorentina di moda.
Ultima, ma non per importanza, ospitata anche questa a Palazzo (e al Museo Bardini) la mostra “Beautiful Lies” (fino al 29 Agosto) dell’artista iraniano Ali Banisadr, con il suo omaggio a Dante Alighieri (nel 700° della morte) attraverso le sue raffigurazioni surreali.
Le Collezioni del Museo
Avete inoltre la possibilità, oltre che di visitare le mostre, vedere anche le opere esposti nelle collezioni permanenti del Museo, che, ospitato nei locali dell’Ex Spedale delle Leopoldine dal 2014, raccoglie tutte le donazioni di arte moderna fatte alla Città di Firenze nel corso degli anni.
Di particolare pregio la donazione Alberto Della Ragione, donata all’indomani dell’alluvione del 1966 con opere di Giorgio De Chirico, Filippo De Pisis, Gino Severini, Giorgio Morandi, Mario Mafai, Renato Guttuso, Felice Casorati e altri, o il lascito del 1963 di opere dell’artista fiorentino Ottone Rosai, che comprende una ricca serie di ritratti di amici artisti del pittore e di paesaggi e vedute fiorentine.
Foto © Enrico Bertelli “Taigermen”/Museo Novecento Firenze & Aventi diritto

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