La Prima Rece non si scorda Mai – Diabolik

Appuntamento natalizio dedicato alla Rece cinematografica, con un film molto atteso dagli appassionati di cinecomic italiani e dai fan di una saga decennale del fumetto italiano: Diabolik

La Trama

Nell’immaginario stato di Clerville, la popolazione e, soprattutto, i ricchi facoltosi e i politici sono terrorizzati dalla figura del Ladro Diabolik (Luca Marinelli – Tutti i Santi Giorni, Lo Chiamavano Jeeg Robot, Martin Eden, The Old Guard), astuto e spietato criminale, a cui da tempo da la caccia l’Ispettore Ginko (Valerio Mastrandrea – Tutti Giù per Terra, Il Siero delle Vanità, Perfetti Sconosciuti, Domani è un altro Giorno), della Polizia di Clerville. Un giorno arriva nel piccolo stato la splendida Eva Kant (Miriam Leone – In Guerra per Amore, Metti la Nonna in Freezer, Marilyn ha gli Occhi neri), facoltosa nobile arrivata dal Sudafrica con un gioiello inestimabile, il Diamante Rosa, che attira l’attenzione di Diabolik e che porterà i due a incontrarsi per la prima volta…. l’ultima fatica dei Manetti Bros (Zora la Vampira, Paura 3D, Ammore e Malavita, la Serie Tv l’Ispettore Coliandro) porta sul grande schermo, a distanza dal primo film girato da Mario Bava dl 1968, le avventure del criminale creato dalle Sorelle Giussani.

(Eva/Leone e Diabolik/Marinelli – Foto © 01 Distribution – 2020)

La Regia

I Manetti portano una pellicola che fa respirare le atmosfere dei film d’azione e Noir italiani, con un respiro alla Heist Movie (specie nella seconda parte), dove sono evidenti anche gli omaggi al film di Bava e a quel periodo.

La Fotografia di Francesca Amitrano (Song’e Napule, Ammore e Malavita, la Serie TV l’Ispettore Coliandro) esalta queste atmosfere, mentre le musiche dei fratelli De Scalzi (Casomai, Il Peggior Natale della mia Vita, Ammore e Malavita, la Serie Tv l’Ispettore Coliandro) e le canzoni di Manuel Agnelli creano le atmosfere che ci accompagnano nei vari momenti del film.

Il film ha qualche momento di stasi, ma nel complesso, la storia prende e le scene d’azione sono ben fatte.

Il Cast

Cast che si divide per qualità in due livelli: Alto quello delle prestazioni offerte da Marinelli, Leone e Mastrandrea, che offrono delle recitazioni eccellenti, calandosi nei personaggi dell’universo di Diabolik; un po altalenante quello dei comprimari, come Alessandro Roja (Song’e Napule, The End – l’Inferno fuori, le Serie TV è arrivata la Felicità e La Compagnia del Cigno) nei panni di Giorgio Caron, persona avida potere, Serena Rossi (Ammore e Malavita, 7 Ore per farti innamorare, la Serie Tv Un Posto al Sole) nei panni della “moglie” di Diabolik e Roberto Citran (La Tregua, Io sono Li, le Serie Tv Don Milani e Distretto di Polizia) nei panni del direttore dell’Albergo dove Eva alloggia, ma penso più per i ruoli interpretati da questi, che da loro demeriti.

(Ginko/Mastrandrea – Foto © 01 Distribution – 2020)

Menzione speciale per Claudia Gerini (Viaggi di Nozze, Non ti Muovere, Ammore e Malavita, la Serie TV Suburra), con un Cameo davvero interessante che non vi svelo.

Le Differenze col Fumetto e il Film di Bava

I Manetti portano in scena un Diabolik che, nelle atmosfere e nell’iconografia, è molto fedele e vicino allo stile del Criminale portato in scena dalle Sorelle Giussani per Astorina.

Le atmosfere, le scene, i dialoghi, sono molto legate al prodotto fumettistico da cui prendono ispirazione: se possono sembrare alcuni dialoghi o scene molto macchiettiste o non cinematografiche, risultano invece assai vicine allo spirito del fumetto e delle sue autrici.

(La prima storica copertina del N°1 di Diabolik – Foto © Astorina)

La trama è molto ispirata da uno degli episodi più belli della saga di Diabolik (il terzo), che getta le basi per la storia fra Diabolik e Eva e l’inizio della vera rivalità con Ginko, per il resto c’è tutto quello che ci si aspetta, per chi lo conosce, dell’universo Diabolik: l’iconico costume, il coltello simbolo dei suoi crimini, i suoi ingegnosi marchingegni, i rifugi, gli straordinari camuffamenti del criminale.

Rispetto al film di Bava, qui si calca meno l’aspetto d’azione alla James Bond della pellicola del 1968, per esaltare il lato poliziesco e Noir del fumetto, dai preparativi per i colpi alla lotta “psicologica” per anticiparsi le mosse a vicenda fra Diabolik e Ginko.

(Diabolik/Phillip Law e Eva Kant/Marisa Mell nel film di Bava – Foto © De Laurentis – 1968)

In conclusione, un film piacevole, che scorre bene, che piacerà sia ai fan della saga fumettistica, che a coloro che magari scoprono il Re del Crimine per la prima volta, che ho avuto piacere di vedere, in tranquillità e sicurezza, al Cineclub Agorà di Pontedera, da sempre uno dei miei rifugi preferiti per godere di cinema e splendidi film, BUONA VISIONE!!!

7 Comments

    • Secondo me da fan puoi apprezzare.
      Il film per me fa calare molto nelle atmosfere delle Giussani (specie la seconda parte è molto fumettistica), per me i Manetti hanno fatto un bel lavoro e sono curioso di vedere il prossimo film (già in lavorazione)

  1. Concordo con tutto quello che hai scritto. Diabolik è stato un grande film che mostra la voglia di certi autori di portare nel nostro cinema una vera alternativa realizzata con grande impegno e passione. Non è perfetto, ma è un ottimo film.

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