Sanscemo, l’unico vero Controfestival

Siamo nella settimana del Festival di Sanremo, di cui per tutta la durata dell’evento, i media e internet non parleranno d’altro.

Ogni tanto, spunta la notizia di un “contro-festival” organizzato da qualche parte (l’ultimo quest’anno, ma che di musicale ha ben poco e non merita nemmeno troppe parole), ma l’unico vero contro-festival, che è sembrata la vera e irriverente risposta al più serio Festival della canzone italiana, è andato in scena dal 1990 al 2005: Il Festival di Sanscemo.

Torino e il Rock demenziale

Torino negli anni 80 e 90 è una fervida culla per il genere rock demenziale: Righeira, Marco Giecson e i CamaleuntiPersiana Jones & le Tapparelle MaledetteKaramamma, Powerillusi, Figli di GuttusoMunciausen GenerescionJambon Street Band, Marco Carena (che arrivava dalle Vecchie Pellacce), con i loro testi deliranti e irriverenti, fanno del capoluogo piemontese la roccaforte del genere, a centinaia di chilometri da Bologna con i suo Skiantos o da Milano con i nascenti Elio & Le Storie Tese o Venezia con i Pitura Freska o al sud con gli Squallor.

In questo scenario, Paolo Zunino, allora produttore e consulente artistico per la Polygram, decide di lanciare un festival dedicato a questo genere, una risposta irriverente al più serio festival sanremese: Sanscemo.

Il 7 Aprile 1990, al Palasport di Torino (ribattezzato per l’occasione PalaCavolfiori, un nome per ironizzare sia sul soprannome di Sanremo, “Città dei Fiori”, sia per un secondo motivo che vediamo in seguito), inizia la Kermesse, presentata da Andy Luotto (comico americano naturalizzato in Italia, arrivato al successo grazie a Renzo Arbore) e Viviana Porro (Attrice, comica e presentatrice torinese).

(Il manifesto della prima edizione realizzato da Ricotta dei Powerillusi – 1990)

La rassegna è delirante, nel senso buono del termine: al pubblico vengono distribuiti ortaggi e frutta da lanciare sui concorrenti, per esprimere il “gradimento” della canzone (in qualche modo, anticipano di decenni la “moda” divenuta virale nei concerti di Richard Benson), sul palco salgono fra gli altri Marco Carena (che vincerà la prima edizione e andrà l’anno dopo a Sanremo) con “Io Ti Amo”, Powerillusi con “Quella del Papà”, I Persiana Jones (attivissima band Punk Rock torinese) e molti altri; ospiti del Festival e fuori concorso, gli Skiantos.

Esce anche un’album, visto il successo dell’evento, per Mercury Records, con una copertina che ritrae Zunino, Luotto e altri due “modelli” in una rivisitazione della celebre copertina del National Lampoon, storica rivista satirica americana.

(La Compilation della 1° Edizione)

Gli anni d’oro, il declino e la fine

Gli anni 90 vedono il successo di Sanscemo: negli anni tanti cantautori e gruppi passano dal festival e ottengono successo anche fuori dal contesto musicale: Dario Vergassola, Beppe Braida, Tony Tammaro, Leone di Lernia, i Gem Boy, solo per citarne alcuni, il festival ottiene dirette e special su VideoMusic e addirittura su Raidue., prosegue con continuità fino al 1996, poi subisce uno stop e riprende, sei anni dopo, nel 2002, sempre a Torino.

(Un Best Of dello spettacolo benefica per gli alluvionati del Piemonte del 1994)

Le ultime due edizione, nel 2004 e del 2005, si svolgono a Genova e Milano: quella di Genova viene vinta dai veneti Tamorti con “Il Bruco” e quella di Milano dai romani Stonfiss con “Tango”.

Da quel momento, non si è svolta più nessuna edizione di Sanscemo, anche se sui social, in occasione della kermesse sanremese e sui social e sui media, ritorna spesso la memoria a questo irriverente e geniale festival.

Negli anni, a livello di eventi locali, ci sono stati dei tentativi di creare un erede di Sanscemo, ma sono stati di successo solo a livello locale o finiti presto nel dimenticatoio;

Quanto a un Contro-festival “serio”, negli anni ci sono stati anche lì tentativi più o meno riusciti, ma che non hanno mai davvero attecchito (si potrebbe discutere che Premi e festival d’autore oggi riconosciuti come il Premio Tenco o il MEI siano nati con quello spirito, ma visto la serietà e l’importanza di questi eventi, non ha senso inserirli come eventi “contro” Sanremo, ma come eventi e festival musicali al di fuori di quello che rappresenta Sanremo, semplicemente).

Perché è finito Sanscemo?

Come mai allora un festival come Sanscemo, che riscuoteva interesse del pubblico, a un certo punto è finito?

Qualcuno fa coincidere la fine del Festival, che generava anche polemiche istituzionali e media con i suoi concorrenti in gara e le sue canzoni, sia coinciso con la quasi vittoria di Sanremo 1996 di Elio & le Storie Tese e il successo, in TV, di Zelig e Colorado.

A fronte della comicità che usciva dalla nicchia e diventava Mainstream, probabilmente il pubblico non vedeva più una novità nella musica demenziale e nella satira, da “accontentarsi” di quanto era diventato popolare. Non è un caso che molti dei gruppi e cantanti esibiti a Sanscemo, sono nel tempo sciolti o scomparsi: a parte istituzioni come gli Skiantos (ancora in attività), Elio & Le Storie Tese (“sciolti” ma ancora molto attivi in tanti progetti) e i Gem Boy ancora suonano in molti eventi e concerti nell’ambito delle fiere del fumetto e non solo, siano sopravvissuti in pochi: Carena, Tammaro, i Powerillusi e Persiana Jones ancora si esibiscono e sfornano album e canzoni.

Zunino, da quella esperienza, ha avuto una lunga e proficua carriera nelle produzioni artistiche e musicali, passando da Rai, e collaborazioni internazionali, ma non ha finora manifestato interesse a pensare di riportare in vita Sanscemo, forse perché oggi, nel contesto in cui viviamo, un festival come questo, non avrebbe lo stesso impatto avuto in quegli anni.

Video & Immagini © Aventi diritto

Pubblicità

3 Comments

  1. E’ davvero paradossale che la sempre crescente popolarità della musica demenziale abbia decretato la fine del festival che ha contribuito a lanciarla. Tuttavia, la tua spiegazione fila: proprio perché la musica demenziale ha cominciato a circolare ovunque, non si sentiva più il bisogno di un festival specifico che le desse spazio.
    Va considerato anche che oggi è tremendamente difficile portare fare comicità demenziale. La comicità è irriverente per definizione, ma quella demenziale lo è all’ennesima potenza, e quindi è difficile proporla in un contesto culturale come quello attuale, in cui impera il politicamente corretto e quindi ci si offende per ogni minima virgola fuori posto.
    Tra l’altro il linguaggio politicamente corretto è molto pericoloso, e cerco di spiegarti perché.
    Ogni persona ha dentro di sé una certa dose di aggressività: è legittimo (anzi è doveroso) impedire che possa sfogarla fisicamente, ma almeno verbalmente la libertà di sfogarla gli va concessa. Se invece gli si impedisce di sfogarla anche solo verbalmente tappandogli la bocca con il politicamente corretto, a quel punto gli si creerà dentro una rabbia repressa che poi esploderà tutta insieme, e in maniera infinitamente peggiore di quanto non sarebbe successo se gli fosse stato permesso di parlare fuori dai denti senza che gli altri lo facessero sentire uno screanzato.
    Inoltre, chi dice pane al pane e vino al vino magari correrà il rischio di essere brutale, ma di sicuro non sarà mai ipocrita. E tra una persona brutalmente sincera e una falsamente gentile io preferirò sempre la prima.
    Insomma, il politicamente corretto ha creato una società di repressi e di falsi, la gente se n’è accorta e infatti ne è ampiamente stufa. E probabilmente è anche nostalgica dei tempi in cui si poteva scrivere e ascoltare musica demenziale senza il timore che qualcuno alzasse il sopracciglio e dicesse “Ehi, questo è offensivo nei confronti di (aggiungere minoranza a caso)”.

    • Interessante analisi: fermo restando che “il politicamente corretto” esiste da più di un secolo almeno (e per i motivi esattamente opposti a quello che si imputa, magari farò un approfondimento al riguardo, più avanti), probabilmente lo sdoganamento di una satira becera e più “popolare” (quella dei comici in tv), ha ucciso la satira demenziale nella musica, che paradossalmente era più “ricercata”

      • Ah, sono totalmente d’accordo: bisogna distinguere il demenziale con una sua genialità (come quello di Scemo e più scemo) da quello che invece è solo volgarità e becerume (come quello di Natale a Miami).
        Cosa intendi quando affermi che il politicamente corretto impera per i motivi esattamente opposti a quello che si imputa?

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.