La Prima Rece non si scorda Mai – Il Figlio di Saul

 

Nuovo appuntamento (scusate l’attesa, ma impegni e vicende personali hanno preso tempo necessario sacrificandolo al Blog) con la rece cinematografica, dedicato a un intenso e molto crudo film storico: Il Figlio di Saul.

(Il Manifesto del Film - Foto © Laokoon Filmgroup/Teodora Film 2015)

(Il Manifesto del Film – Foto © Laokoon Filmgroup/Teodora Film 2015)

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Anniversari utili, per non dimenticare (e non commettere gli stessi errori… di nuovo)

Nell’era in cui la nostra quotidianità è una certezza (avere un tetto sotto casa, mangiare, uscire con gli amici, avere i nostri hobby, lavorare ed essere pagati per farlo ecc.) non passa giorno che si legge di lamentele su quanto sia inutile stare nell’Unione europea, su quanto se ne approfittino i tedeschi e i francesi e altri, su quanto noi o altri paesi non diciamo niente e su quanto si starebbe meglio ognuno per sè.

Molti hanno dimenticato che l’UE non è nata (partendo dalla CECA, la Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio) nel 1954 solo per questioni economiche commerciali ma anche per questioni di politiche comuni, sopratutto per affrontare insieme le possibili crisi (economiche, sociali e politiche) che potevano affliggere il continente dopo l’ultimo Conflitto Mondiale.

Molti ricordano a malapena che l’Europa per trovare una pacificazione prolungata e condivisa ha affrontato ben DUE CONFLITTI MONDIALI….Quest’anno sono passati ben CENTO ANNI dalla scintilla che dette origine alla Prima Guerra Mondiale, da quel 28 Giugno del 1914 a Sarajevo, quando il nazionalista serbo Gavrilo Princip uccideva l’Arciduca d’Austria-Ungheria Francesco Ferdinando e sua Moglie, scatenando così un conflitto che porto alla fine dello stesso nel 1918 quasi 25 milioni di morti fra militari e civili di entrambe le parti.

Eppure da quelle macerie già nacquero pensieri di vivere pacificamente sotto una comune bandiera pur mantenendo il proprio bagaglio nazionale di cultura e storia e la propria sovranità.

Un principio che animerà anche in parte tutti i movimenti di resistenza nel secondo conflitto mondiale alla dittatura nazifascista, che proprio nel 1944 vide in molte parti d’europa la spinta decisiva per la Resistenza di vincere contro la follia della Guerra e per liberare le nazioni occupate in nome della Pace e della Libertà.

Fra il 6 e 7 giugno del 1944 fu la spinta decisiva che animò  i Comitati di Liberazione Nazionale (CLN) a muoversi uniti per affiancare nella Liberazione dell’Italia, sospinti anche dall’eco dello Sbarco in Normandia degli Alleati che apriva un prezioso fronte secondario nell’Europa che avrebbe costretto i nazifascisti a combattere su più fronti, dando così più spazi di manovra sia agli Alleati che ai Partigiani.

Con lo sfondamento della Linea Gustav gli alleati giunsero in breve tempo a Roma e da lì fino all’appenino, aiutati nelle loro azioni dalla guerriglia dei CLN che liberarono da soli numerosi città, sopratutto in Toscana; per la mia regione fu un estate straordinaria e al tempo stesso durissima, con diverse città che venivano man mano liberate dagli Alleati e dai partigiani come Pitigliano e Grosseto fra il 13 e 15 giugno o la liberazione epica di Firenze e Fiesole fra il 3 e 4 Agosto, ma anche di stragi orrende perpetrate dai tedeschi come a Sant’Anna di Stazzema, Civitella Val di Chiana, il Padule di Fucecchio o Cortona, solo per ricordare le più note, ma furono decine e decine le piccole e grandi rappresaglie che trasformarono la Toscana in un immenso memoriale del ricordo per i sopravvissuti e i familiari delle vittime.

Questi avvenimenti portarono personaggi come Altiero Spinelli e altri europei sopravvissuti al conflitto a cercare di fare in modo che mai più il nostro continente subisse tali disgrazie, cercando appunto un comune percorso di pace e integrazione fra le varie anime dell’Europa, divenendo  i Padri Fondatori della Moderna UE…. quest’estate se avete due minuti, informatevi sui luoghi della memoria che hanno riguardato la Grande Guerra e la Guerra di Liberazione, visitateli con rispetto, rendete onore alle persone che sono cadute anche per permettervi di vivere sereni oggi, sia questo piccolo gesto il vostro “Grazie” a due intere generazione che andarono quasi del tutto perdute perchè si potesse vivere in Pace.

E fate in modo che non accada più niente di questo

 

 

Quando una Foto congela un Attimo di Storia – Robert Capa, 1944

Nuovo appuntamento decisamente ravvicinato con questa rubrica dedicata alle foto che hanno “bloccato un attimo di storia.

Oggi vi mostro uno degli scatti che per noi Europei ha rappresentato un momento decisamente importante nella nostra Storia moderna, di cui oggi ricorre il 70° anniversario: Lo sbarco Alleato in Normandia del 6 Giugno del 1944.

Il successo di quello Sbarco fu quindi fondamentale per l’inizio della Liberazione dell’Europa, in quanto la Germania e i suoi alleati (fra cui anche l’Italia, rappresentata dalla neonata Repubblica di Salò nel CentroNord del Paese) si trovarono così impegnati su ben tre fronti nel continente: quello occidentale in Normandia, quello a Sud in Italia e quello orientale sul fronte russo.

Si trattò della più imponente operazione di sbarco militare dell’epoca, che superò anche quelli di Anzio e Nettuno dell’anno precedente: Circa 160.000 uomini fra truppe americane, francesi, Inglesi e Canadesi; Oltre 7000 fra Navi e mezzi da sbarco e oltre 4000 mezzi corazzati e carri armati impiegati nell’operazione.  

Al seguito di questa immensa operazione non mancarono ovviamente centinaia di reporter e fotografi di guerra, tra cui quello oggi fra i più noti padri della fotografia di guerra: Robert Capa .

(Foto © Robert Capa/Magnum/International Center Of Photgraphy - 1944)

(Foto © Robert Capa/Magnum/International Center Of Photgraphy – 1944)

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