La Prima Rece non si scorda Mai – Freaks Out

Nuovo appuntamento con la Rece cinematografica, oggi vi parlo del secondo Film di Mainetti, uscito nelle sale in queste settimane: Freaks Out.

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I Luoghi della Resistenza in Italia, per celebrare e capire le origini del 25 Aprile

Oggi è il 25 Aprile, la Festa in cui il nostro Paese festeggia la Liberazione dal Nazifascismo culminata dalla Insurrezione generale in Italia organizzata dai CLN della Resistenza per dare la spallata definitiva al Regime di Salò e ai suoi alleati del Reich, in rotta a seguito dell’avanzata alleata dopo la caduta della Linea Gotica nel corso della Guerra di Liberazione.

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Angolo del Mecenate #22 – Marche, Nascita di una Democrazia

Torna l’appuntamento in cui vi segnaliamo, come moderni Mecenati, artisti e progetti degni di un sostegno e della vostra attenzione.

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MCR – Siamo I Ribelli della Montagna

(Sono partigiano.

Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.

Antonio Gramsci, Scritti Giovanili.
Sono Pinotti Avio nome di battaglia ATOS)

Dalle belle città date al nemico
fuggiammo via su per le aride montagne
cercando libertà tra rupe a rupe
contro la schiavitù del suol tradito

lasciammo case, scuole ed officine
mutammo in caserme le vecchie cascine
armammo le mani di bombe e mitraglia
temprammo cuori e muscoli in battaglia

Siamo i ribelli della montagna
viviam di stenti e di patimenti
ma quella fede che ci accompagna
sarà la legge dell’avvenir

Siamo i ribelli della montagna
viviam di stenti e di patimenti
ma quella legge che ci accompagna
sarà la fede dell’avvenir

La giustizia è la nostra disciplina
libertà è l’idea che ci avvicina
rosso sangue è il color della bandiera
partigiani dalla folta ardente schiera

SUlle strade dal nemico assediate
lasciammo talvolta le carni straziate
sentimmo l’ardore per la grande riscossa
sentimmo l’amor per patria nostra

Siamo i ribelli della montagna
viviam di stenti e di patimenti
ma quella fede che ci accompagna
sarà la legge dell’avvenir

Siamo i ribelli della montagna
viviam di stenti e di patimenti
ma quella legge che ci accompagna
sarà la fede dell’avvenir

Siamo i ribelli della montagna
viviam di stenti e di patimenti
ma quella fede che ci accompagna
sarà la legge dell’avvenir

Siamo i ribelli della montagna
viviam di stenti e di patimenti
ma quella legge che ci accompagna
sarà la fede dell’avvenir

Siamo i ribelli della montagna
viviam di stenti e di patimenti
ma quella fede che ci accompagna
sarà la legge dell’avvenir

(Io raccomando a voi che siete studenti
quando raggiungete un posto di responsabilitànella società
fate in modo di lavorare per la pace)

Suonate a Festa la Martinella, Oggi Firenze é Libera !!!!

70° della Resistenza

Oggi esattamente alle 7 di mattina dell’11 Agosto 1944, La campana della Martinella a Palazzo Vecchio dava il segnale per la liberazione di Firenze da parte delle brigate Partigiane, che già nei giorni prima avevano iniziato ad agire nel capoluogo toscano conquistando fette considerevoli della città.

Fu l’inizio di una lunga battaglia che si esaurì solo il 1° Settembre quando anche Fiesole veniva liberata e si poteva quindi dire conclusa la Liberazione di Firenze: una dura lotta che vide i partigiani lottare in prima linea e fare la maggior parte del lavoro, liberando quasi del tutto da soli la città, visto che le forze alleate si addentrarono nella città per finire l’opera di cacciata delle forze tedesche e repubblichine solo due giorni dopo l’11 Agosto, giorno che vide l’insediamento del primo governo del CLN nella città.

Dura fu la lotta porta a porta, specie anche per le ultime resistenze fasciste lasciate da Pavolini, nel frattempo scappato al Nord (ma che verrà alla fine giustiziato un anno dopo assieme a Mussolini a Dongo), che affidò la guerriglia contro i partigiani a decine di Franchi Tiratori, che fecero diverse vittime fra i partigiani e la popolazione, fra le quali anche lo storico capo partigiano “Potente” , capo della Divisione Garibaldi “Arno”, caduto sotto i colpi di questi il 9 Agosto.

E quindi oggi un giorno da rendere onore, perchè fu l’apice della campagna che nell’estate del 1944 portò alla Liberazione di gran parte della Toscana, con azioni svolte in gran parte proprio dalle Brigate Partigiane, che aprirono più volte la strada alle truppe alleate; fu anche una stagione purtroppo di orrendi eccidi e stragi, come Sant’Anna di Stazzema o del Padule di Fucecchio, solo per ricordare le più tristemente celebri.

Se volete saperne di più su questi episodi QUI trovate un bel lavoro di documentazione da parte della Regione Toscana, oltre alla cronologia della liberazione di tutti i comuni toscani provincia per provincia.

Festeggia Toscana, sorridi alla Vita, Oggi è il giorno che ritornasti Libera !!!

 

25 Aprile, come sempre e più di sempre….

Oggi festeggiamo come sempre la Liberazione, perché è giusto farlo.

Perché se possiamo dire quello che pensiamo liberamente, lo dobbiamo a chi lottò per liberarci.

Perché se possiamo esprimere il nostro disappunto sulle azioni dello Stato e della politica, lo dobbiamo a chi perse la vita per liberarci.

Perché se abbiamo i nostri i Diritti sanciti nero su bianco da una Costituzione, lo dobbiamo a chi ha dato tutto se stesso per liberarci.

Perchè se qualcuno si pole permettere ancora dopo tutto questo tempo  persone che ritengono che OGGI non sia festa PER TUTTI gli italiani o che sia MEGLIO NON PARTECIPARE per non fare “i soliti giochini di propaganda politica” , pensate, lo dovete a chi ha combattuto dando tutto se stesso per LIBERARE PURE VOI, ma pensa…

Buon 25 Aprile pure a voi CIALTRONI che questa festa NON LA VOLETE e mai come stavolta dico BUONA NOTTE, EROI.

25-aprile

Terra e Acqua e Vento non c\’era tempo per la paura
nati sotto la stella quella più bella della pianura

Avevano una falce e mani grandi da contadini
e prima di dormire un \”padre nostro\” come da bambini

Sette figlioli sette di pane e miele a chi li do
Sette come le note una canzone gli canterò

E Pioggia e Neve e Gelo e fola e fuoco insieme al vino
e vanno via i pensieri insieme al fumo su per il camino

Avevano un granaio e il passo a tempo di chi sa ballare
di chi per la vita prende il suo amore e lo sa portare

Sette fratelli sette di pane e miele a chi li do
Non li darò alla guerra all\’uomo nero non li darò

Nuvola Lampo e Tuono non c\’è perdono per quella notteche gli squadristi vennero e via li portarono coi calci e le botte

Avevano un saluto e degli abbracci quello più forte
Avevano lo sguardo quello di chi va incontro alla sorte

Sette figlioli sette sette fratelli a chi li do
ci disse la Pianura questi miei figli mai li scorderò

Sette uomini sette sette ferite e sette solchi
ci disse la pianura i figli di Alcide non sono mai morti

In quella pianura da Valle Re ai Campi Rossi
noi ci passammo un giorno e in mezzo alla nebbia
ci scoprimmo commossi