La Prima Rece non si scorda Mai – Wonder Woman

 

Nuovo appuntamento con la rece cinematografica, oggi si parla dell’atteso film sulla eroina-simbolo della DC: Wonder Woman.

(Il Manifesto del Film – Foto © Warner Bros/DC Entertainment 2017)

LA TRAMA – Nel presente a Parigi Diana Prince (Gal Gadot – la saga di Fast & Furious, Batman V Superman e Criminal) riceve da Bruce Wayne la foto originale che la ritrae nel secolo scorso durante la Grande Guerra (che Wayne aveva scoperto in Batman V Superman, Nb), con un messaggio dove le chiede se mai gli racconterà la sua storia…. secoli prima, alle origini del mondo, vediamo la piccola Diana sull’Isola delle Amazzoni, protetta dalla madre, la Regina Ippolita (Connie Nielsen – Nymphomaniac, The Hunted – La Preda e Il Gladiatore) e addestrata dal Generale delle Amazzoni Antiope (Robin Wright – Forrest Gump, Unbreakable e il Remake di Millenium), fino a quando un giorno, nei pressi dell’isola, atterra con un’atterraggio di fortuna il Capitano Steve Trevor (Chris Pine – la nuova saga di Star Trek, Into The Woods e Jack Ryan – l’Iniziazione), in fuga dai tedeschi. Salvato e interrogato, svela che nel Mondo è in corso una Grande Guerra con milioni di morti e distruzione, Diana sospetta che dietro tutto questo ci sia la mano di Ares (David Thewlis – Dragonheart, la saga di Harry Potter e La Teoria del Tutto), il Dio della Guerra…. quarta pellicola del DC Extended Universe, con alla regia per la prima volta in questo Franchise di Patty Jenkins (Monster, le serie Tv The Killing e Entourage), alla sua seconda prova da grande regista.

(Diana/Gadot – Foto © Warner Bros/DC Entertainment 2017)

LA REGIA – C’erano molte aspettative su questo film, che doveva ridare credibilità al DC Universe dopo il flop di Suicide Squad e il mezzo (in)successo di Batman V Superman e altri innumerevoli problemi accorsi nel brand cinematografico DC (vedi anche le vicende sulla lavorazione di Justice League), ma anche scetticismo sull’affidare il film a una regista al suo secondo lungometraggio, a distanza di anni dal primo.

Credo che Jenkins abbia ampiamente vinto la sua scommessa: Wonder Woman è un film con una regia pulita e lineare, senza sbafature, forse qualche momento comico morto di troppo, ma un film che non ti annoia, con le sequenze d’azione al posto giusto e quelle introspettive e di approfondimento delle dinamiche dei protagonisti altrettanto.

Coerente mantenere la fotografia in stile Snyder (che caratterizzerà a questo punto presumibilmente anche gli altri film della saga DC) affidata a Matthew Jensen (Chronicle, Il nuovo Reboot di Fantastici 4, le serie tv Games Of Thrones, True Blood e CSI), che fa un’ottimo lavoro passando dalle atmosfere solari dell’Isola delle Amazzoni a quelle cupe dei campi e del fronte della Grande Guerra; Ottimo bilanciamento fra azione e raccontare la storia della super-eroina DC nelle sue origini.

(Trevor/Pine – Foto © Warner Bros/DC Entertainment 2017)

Dovendo fare un paragone, Wonder Woman come qualità e fedeltà ai principi del proprio personaggio cartaceo, è paragonabile al primo Captain America (che mi piacque parecchio): Ovvero una rilettura moderna di un personaggio molto classico e nato con un background molto preciso; come Cap rappresenta la difesa della Libertà per gli americani, Wonder Woman rappresentò per molte donne (e tuttora anche) l’emancipazione e la lotta per l’uguaglianza femminile, con un’eroina forte, indipendente e senza paura, uno standard molto lontana se si pensa al periodo e al contesto in cui era nata come personaggio.

(Diana con Ippolita/Nielsen – Foto © Warner Bros/DC Entertainment 2017)

IL CAST – Cast con pochi nomi di spicco, ma ben assortito; Gadot assolutamente perfetta nel ruolo di Diana/WW, brava nelle sequenze di combattimento come nel suo recitare il ruolo della idealista che vuole portare la Pace sulla Terra; Pine convincente nel ruolo del Capitano Trevor, non si limita solo a fare il belloccio atletico, ma pone nel corso del film più di una volta Diana di fronte alla realtà terribile della Guerra.

Solenni la Nielsen e la Wright nei loro ruoli di Regina e Generale delle Amazzoni; Fa il compitino e rimane nello stereotipo Danny Huston (Wolverine le Origini, HitchCock, Il Remake di Robin Hood), nel ruolo del generale tedesco Ludendoff, ma è funzionale al suo ruolo di Villain principale; menzione speciale per Thewlis, che si trova un doppio ruolo molto interessante, oltre in quello che si rivela la vera antitesi di Diana/WW, ossia Ares, molto convincente.

LE DIFFERENZE CON IL FUMETTO – Alcuni sono i cambiamenti sostanziali che questa versione cinematografica ha rispetto a quella fumettistica creata nel 1941 per la DC Comics da Marston: se Diana incontra Steve Trevor durante la Seconda Guerra Mondiale, qui le vicende sono spostate nella Grande Guerra (forse anche per non fare troppo assonanze con il rivale Captain America della Marvel), oltre ad alcune diverse caratterizzazioni sui principi che muovono Diana (nella prima parte della storia del personaggio, Diana lottava per portare la Pace senza la Guerra; qui Diana fin dal principio parte per combattere Ares), ma non hanno stravolto il personaggio di Wonder Woman in modo drastico.

Anche il resto dei personaggi (Steve Trevor, Ippolita, Antiope) non hanno subito enormi alterazioni nelle loro caratterizzazioni, mantenendo le caratteristiche originali dei loro equivalenti cartacei.

(Wonder Woman in versione cartacea – Foto © John Byrne/Istangram/DC Comics 1987)

LE POLEMICHE (FUTILI) – Futili e inutili. Così definisco le polemiche che hanno preceduto e accompagnato l’uscita del film: dalla presunta (e ampiamente smentita dai risultati) incapacità di una regista (donna e al secondo film) come Jenkins di creare un film all’altezza del progetto DC (probabilmente, invece, è al momento il migliore, meglio di Batman V Superman), a quelle, davvero futili, sulle posizioni Pro-Israele della Gadot (la Gadot, come la stragrande maggioranza delle donne israeliane, ha prestato servizio militare – non attivo – nell’Esercito Israeliano), cosa che ha portato boicottaggi e limitazioni in Libano e altri paesi e l’accostamento della Gadot al “genocidio palestinese”.

Al netto di quest’ultima cavolata immane (che sarebbe come accusare Eastwood dei morti in Iraq o Siria e altri attori patriottici della cinematografia mondiale di crimini contro l’umanità), sono polemiche sterili, stupide, che non entrano nel merito del film (che possa piacere o non piacere), come quella che secondo alcuni, Wonder Woman non può essere DEPILATA sotto la ascelle, è poco credibile…. DAVVERO? state criticando un film su cose come  QUESTA?  

In conclusione? Andate al cinema e godetevi Wonder Woman, è un bel film, vi divertirete e vi piacerà, non perdetelo quindi, BUONA VISIONE!!!

P.S: come sempre vi suggerisco un’occhio anche sulle recensioni di Lucia e del buon Maximo

2 Comments

  1. stiamo parlando di una amazzone che ferma i proiettili a mani nude, solleva i camion ed è praticamente immortale e ci si stupisce che abbia le ascelle depilate??

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