Nel 2022 niente Golden Globe?

Ha tenuto abbastanza banco in settimana la decisione, al momento ventilata (ma potrebbe cambiare in base alla situazione nei prossimi) della NBC di non trasmettere (e finanziare) l’annuale diretta televisiva dei Golden Globe nel 2022.

Tutto nasce da diversi problemi

I problemi con lo storico riconoscimento, nato nel 1944 (prima solo per il cinema e poi, dal 1956, anche alle serie televisive) dall’idea, nel 1943, dei giornalisti facenti parte della Hollywood Foreign Press Association (HFPA), si erano già manifestati negli ultimi anni, grazie anche a inchieste giornalistiche che avevano evidenziato le luci e le diverse Ombre legate alla HFPA e ai Golden Globe.

Da queste inchieste è sortita fuori come l’HFPA fosse un circolo alquanto ristretto e chiuso, riservato a pochi “eletti”, che non rinnovava i posti all’interno della giuria dei GG da decenni, assolutamente poco rappresentativa (negli ultimi 20 anni – e non sappiamo nei decenni successivi, visto la riservatezza sui nomi che la compongono – non ha mai avuto un SOLO rappresentante di colore al suo interno), con un target di età molto alto (si segnala addirittura un membro novantenne sordo e cieco, secondo le inchieste) boicottaggi e “vendette verso addetti stampa esterni o “concorrenziali” alla stessa, oltre a un discreto giro di “regali” e “benefit” per i suoi membri.

Altra critica fortemente accentuata è sul ridotto numero di membri (poco meno di 90) rispetto ad altri premi simili (sono ad esempio, per gli Oscar, quasi 4000 gli addetti ai lavori che giudicano, guardano, scelgono e premiano i Film in concorso), oltre ad episodi di scelte e vincitori quantomeno sospetto, come la vicenda legata alla serie Emily in Paris di Netflix, candidata nel 2021.

Solo la Punta dell’Iceberg

Ma questi problemi sono stati quasi solo la punta dell’Iceberg, un Iceberg contro cui il mondo del cinema e dell’industria cinematografica e televisiva americana si è scontrata all’indomani dello scandalo #MeToo e delle proteste del movimento #BlackLivesMatter, ha scoperchiato quanto la discriminazione, il sessimo e l’esercizio dell’abuso di potere fosse una costante.

Infatti l’HFPA era molto legata alle influenze di Harwey Weinstein, potente e influente produttore cinematografico, oggi in carcere a seguito delle molte denunce di attrici sulle violenze, le coercizioni e le molestie fatte dal produttore dall’alto della sua posizione.

E sembra che l’HFPA avesse, nel gestire le interviste con attrici, a porre in una posizione di “dominio” sulle stesse con domande molto intime, imbarazzanti, vicine alla sfera sessuale, come ha dichiarato nei giorni scorsi Scarlett Johansson.

NBC annuncia la fine della collaborazione

Queste polemiche, unite alle inchieste, hanno spinto a inizio anno, NBC e decine di associazioni legate al mondo cinematografico e culturale, a chiedere un deciso cambio di rotta alla HFPA e ai criteri di giudizio dei Golden Globe.

Fra le prime richieste, un aumento dei giurati e addetti ai lavori per l’assegnazione dei GG (si chiedeva almeno 20 nuovi membri e un aumento del 50% dei giurati negli anni successivi), estendere la possibilità di candidature al di fuori della sola California (l’HFPA pretende fra i requisiti la residenza a lungo periodo nello stato americano per poter accedere alle candidature, oltre alla raccomandazione di due membri già presenti e 24 articoli prodotti con testate internazionali e di prestigio) e l’organo sembrava aver acconsentito a iniziare questo percorso, ma l’NBC (che versa ogni anno, per la realizzazione della cerimonia, intorno ai 60 Milioni di Dollari alla HFPA) ha ritenuto dover comunicare un netto taglio col passato, decidendo e annunciando (ma potrebbe, nei prossimi mesi, se l’HFPA prendesse provvedimenti drastici subito, cambiare idea) che nel 2022 NON trasmetterà la cerimonia (ma si dice speranzosa di riprendere la collaborazione nel 2023).

Anche Amazon e Netflix si defilano

Nel frattempo, anche gli addetti ai lavori, ossia le case produttrici, hanno iniziato ad abbandonare la Nave Golden Globe che sta iniziando ad affondare.

Prima Netflix (che può suonare ironico, vista la vicenda Emily In Paris) che Amazon hanno annunciato che non avrebbero partecipato all’edizione 2022 (indipendentemente da chiunque la trasmetta), con le stesse motivazioni della NBC, per chiedere anche loro un netto cambio di direzione alla HFPA.

Una scelta economicamente pesante per il premio, visto quanto nelle ultime edizione le case di Streaming stiano prendendo importanza nella produzione di film e serie tv (basta pensare che nell’edizione 2021, Netflix aveva 42 candidature e ha vinto 10 premi).

E anche altri, come Warner Media e HBO Max, sembrano intenzionati a boicottare a breve l’edizione 2022.

Tanti Big in prima Linea contro i GG

La Johansson non è stata l’unica voce nel mondo attoriale a sollevarsi contro le politiche del Golden Globe e della HFPA.

Ad unirsi alle proteste sono arrivate azioni e dichiarazioni molto esplicite come quelle di Tom Cruise o Mark Ruffalo, altre stanno arrivando man mano.

Difficilmente l’HFPA potrà sperare che basterà fare qualche timido cambiamento per calmare una tempesta perfetta come questa, ormai la Tempesta è arrivata e si può solo assistere impassibili ai suoi effetti.

Niente cerimonia in TV?

Quindi i Golden Globe non andranno in onda su nessuna rete mondiale?

Al momento, dubito nessuna rete (ABC, CBS, US Network o TNN) si prenderebbe una simile patata bollente in gestione (forse solo la FOX, sotto influenza ancora di Trump, ma anche la rete dell’Ex Tycoon si sta lentamente smarcando dal populismo del suo padrone – in fase discendente – per darsi una ripulita); difficilmente reti fuori dagli USA sarebbero interessate a spendere una cifra alquanto alta per una diretta di un premio che solo negli ultimi anni ha scoperto una certa importanza (fino a un 15-10 anni fa, i GG erano considerati dei premi quasi secondari). L’opzione più probabile è o una cerimonia streaming sui social, molto ridotta o una cerimonia non in TV che assegni i premi 2022.

Solo il tempo ci dirà come si svilupperà la vicenda.

P.S: Vi lascio anche una interessante riflessione di Matioski sull’argomento (Non lasciatevi ingannare dal titolo):

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