Nuovo appuntamento con la rece cinematografica, stavolta vi racconto l’ultimo film prodotto dai miei conterranei toscani, i Fratelli Taviani (Allonsanfan, La Notte di San Lorenzo, Cesare deve Morire, solo per citare alcuni dei più noti) dedicato al celebre manoscritto del Boccaccio, il Decamerone.
LA TRAMA – Firenze 1348: la Peste sta falcidiando l’Europa intera e anche gli abitanti della città toscana sono messi a dura prova; un gruppo di giovani decide di abbandonare la città per scampare al morbo e si rifugiano nella campagna, aspettando la fine dell’epidemia.
Per passare il tempo, decidono di raccontarsi una novella al giorno, alcune ironiche, altre romantiche, specchio dei vizi e dei costumi dell’epoca ….. Ennesima trasposizione cinematografica delle Novelle boccaccesche (Da Pasolini al cosidetto filone “decamerotico” lunga è la serie di pellicole dedicata al Decamerone, persino la saga di American Pie ha voluto a suo modo “omaggiare” queste storie…) operatodal duo Taviani e con un cast di attori di tutto rispetto.
IL CAST – Di tutto rispetto, con i nomi di quella “nuova generazione” del cinema italiano ormai affermati attori, a interpretare i panni dei protagonisti delle novelle: un grottesco Kim Rossi Stuart (La saga del Ragazzo dal Kimono d’Oro e quella televisiva di Fantaghirò, Pinocchio, Romanzo Criminale e Vallanzasca) nei panni del bifolco Calandrino, Paola Cortellesi (programmi Cult come Mai Dire Gol, Nessundorma, film come Chiedimi se sono Felice, A Cavallo della Tigre e Nessuno Mi Può Giudicare) nei panni della “morigerata” Badessa Usimbalda, Kasia Smutniak (Radio West, 13 a Tavola, La Passione) e Michele Riondino (Fortàpasc, Noi Credevamo, Acciaio) nei panni degli sfortunati Ghismunda e Guiscardo; bravi anche gli attori che interpretano i giovani fuggitivi da Firenze, in particolari piaciuti molto Nicolò e Camilla Diana (Serie TV come Codice Rosso e Distretto di Polizia o Don Matteo e film come La Masseria delle Allodole e Sole a Catinelle) nei panni di Panfilo e Lauretta. Menzione speciale per Lello Arena (Scusate il Ritardo, Bertoldo, Bertoldino & Cacasenn0, Luisa Sanfelice, serie Tv come La Smorfia e Striscia La Notizia), nei panni del cattivo e spietato Duca Tancredi.
LA REGIA – Buona, ma almeno a me non è riuscito a prendere e coinvolgere il film.
Sarà che Boccaccio è stato raccontato in ogni forma, ma la storia non mi ha coinvolto; non per colpa degli attori, bravi nei ruoli assegnati, ma mi è sembrato in alcuni momenti di vedere quasi un film tv didascalico che un lungometraggio da cinema: le novelle si susseguono senza particolari sussulti o effetti sui protagonisti, da una partenza molto ricca di suggestione (le immagini della Peste e dei suoi effetti in Firenze) a sequenze che non sono riuscite ad affascinarmi, nonostante gli splendidi scorci toscani (bella anche la fotografia di Simone Zampagni) e alcune citazioni visive che dovrebbero richiamare alle “pesti” della cultura moderna (come la sequenza iniziale dell’appestato che si getta dal Campanile del Duomo).
Se non fosse che l’ho visto in un cinema, sembrerebbe di aver visto una buona e curata produzione televisiva invece di un film cinematografico (e i Taviani hanno negli anni fatto buone produzioni televisive, penso a Resurrezione o Luisa Sanfelice).
In conclusione, è un film godibile ma non sembra figlio di quello splendido film che è stato Cesare deve Morire (e che mi ha affascinato non poco, all’epoca), BUONA VISIONE !!!