Ti accorgi della mancanza di una persona quando noti la sua assenza nel quotidiano, negli spazi che hai condiviso, vissuto assieme fino al giorno prima.
Molti quella assenza, nonostante il personaggio, riservato, avesse abituato alle lunghe attese delle sue creazioni, l’hanno vissuta ieri dalla notizia, assolutamente arrivata improvvisa e rapida, della scomparsa di Kentaro Miura.
Faccio ammenda: Io sono uno di quelli che Berserk l’ha mollata subito dopo l’Eclisse, perché la piega che ha preso dopo, mi ha appassionato poco, ma fino a quel ciclo, ho amato Miura e Berserk, ho amato Gatsu, Grifis, Caska e la Squadra dei Falchi.
Sono stato uno di quelli che ha passato TUTTE le notti a vedere, quando venne trasmessa, dopo mezzanotte, su Italia 1 la prima serie animata di Berserk (e quel Tell My Way dei Penpals rimane a mio giudizio una delle Opening più belle degli anni 90), mentre ho poco apprezzato la grafica e gli adattamenti in CGI dei film (dedicati alla cosidetta Epoca d’Oro).
Mi è piaciuto lo stile di Miura dalle sue collaborazioni con Buronson (il Padre di Hokuto No Ken) in Japan e nella saga del Re Lupo (sopratutto di Japan mi sarebbe piaciuto vedere lo sviluppo di una serie da quei personaggi), sono sempre rimasto colpito dai dettagli dei personaggi, dei loro vestiti, delle armature (che dimostra il grande studio che Miura fece sulle armature europee, specie per realizzare Berserk, che fu ispirato per molti aspetti da film come L’Amore e il Sangue o Ladyhawke per parlare di compagnie mercenarie, battaglie e amori in tempi di guerra), tanto che col suo stile, ha influenzato diversi autori e prodotti, dai fumetti alle serie animate ai videogiochi (Dark Soul, Bloodborne e molti altri hanno un evidente debito di ispirazione verso le atmosfere di Berserk).
La cosa che ha sconvolto ancora di più i fan e gli appassionati dei fumetti di Miura e della cultura Manga in generale è stato apprendere che la morte del Maestro è arrivata il 6 Maggio, ma solo ieri abbiamo saputo di questa scomparsa.
A questo, tanti sono rimasti sconvolti dal fatto che, con la scomparsa di Miura, probabilmente non vedremo mai compiere la fine del Percorso di Gatsu, Grifis e Caska e delle loro vicende (anche se qualcuno ipotizza che i suoi assistenti e la casa editrice potrebbero portare a compimento, col materiale di Miura, la saga).
Mi piace però immaginare che, pur incompleta, l’amore per Berserk e le altre opere di Miura non cesserà mai, nei fan e ci sarà sempre qualcuno che, nonostante forse non avrà una fine, si avvicinerà alla saga e alle altre opere di Miura e inizierà a seguire le gesta di un guerriero con una spada enorme che combatte per il piacere di combattere.
Come direbbe Gatsu: Ve lo dico per l’ultima volta… Per uccidere bisogna essere vivi… E io lo sono nel corpo e nell’anima.
Buon riposo, Maestro
1 Comment