
(Una foto del Mausoleo della Foiba di Basovizza)
Oggi, 10 Febbraio, si celebra in Italia il Giorno del Ricordo.
Il Giorno, istituito nel 2004 e iniziato, nelle sue celebrazione, l’anno dopo, serve per ricordare le Vittime e gli Esuli italiani dell’Istria e della Dalmazia.
La problematica, quasi fin dall’inizio, è stata che, invece di spiegare bene gli aspetti e le vicende storiche di quella zona (da quelle precedenti la Prima Guerra Mondiale, a quelle sotto il ventennio fascista, fino alle vicende della Seconda Guerra Mondiale), la destra, soprattutto quella estrema, ha cercato di usarla per screditare il Giorno della Memoria e creare il proprio personale “Olocausto”, falsando la narrazione.
Cifre inesatte, fonti storiche travisate, far riconoscere come “Martiri” persone riconosciute come autori di crimini sotto il regime fascista, un’uso politicizzato degli Esuli e dei loro eredi, hanno messo in secondo piano quello che dovrebbe essere il VERO aspetto storico della giornata. Ossia quello di una riflessione e di un ricordo delle vere vittime: i civili.
Quelli che patirono, in molti casi, le conseguenze delle politiche xenofobe e dittatoriali del ventennio nelle zone istriane e dalmate ai danni di sloveni e croati, che, mentre gerarchi e milizie fasciste fuggivano, lasciavano alla vendetta popolare o a quelle dei partigiani titine, le dirette conseguenze di quelle azioni.
O alle conseguenze della discriminazione e della ghettizzazione degli Esuli, considerati “sgraditi” dagli italiani, quando arrivarono nella nostra penisola, perché visti come Italiani di Serie B e una “eredità scomoda” di quelle zone perse con il secondo conflitto, che ne fecero presto facile preda della destra che si insinuò nelle associazioni di esuli e fece diventare, quasi fin da subito, la vicenda delle Foibe e degli Esuli una questione “di destra”.
Il Giorno del Ricordo è purtroppo un’altra occasione persa di fare i conti con la nostra Storia, di fare quel percorso che altri paesi europei, dopo la fine della II° Guerra Mondiale, hanno fatto per capire come fosse stato possibile l’ascesa al potere del nazismo e fare ammenda e ragionamento su quali fossero state le cause, le colpe e insegnare per non replicare.
Sarebbe invece il caso di iniziare a farlo: ammettere le colpe che abbiamo avuto nel favorire l’ascesa del fascismo, riconoscerne i crimini, riconoscere come non siamo riusciti a punire in maniera adeguata, a fine conflitto i colpevoli e chi collaborò e fu braccio armato (e politico) di quel regime.
Le vittime e gli esuli di Istria e Dalmazia sono state vittime due volte: vittime delle scelte del regime fascista e vittime di chi ha ucciso i loro cari e li ha costretti a scappare da quelle regioni.
Qualcosa si sta muovendo per cercare di sottrarre alla politica della destra la narrazione delle Foibe, son piccoli passi, ma spero un giorno non vedremo più questa giornata ostaggio della propaganda della destra estrema, ma un giorno di riflessione e ricordo storico vero istituzionale.
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