Oggi è il 25 Aprile, la Festa in cui il nostro Paese festeggia la Liberazione dal Nazifascismo culminata dalla Insurrezione generale in Italia organizzata dai CLN della Resistenza per dare la spallata definitiva al Regime di Salò e ai suoi alleati del Reich, in rotta a seguito dell’avanzata alleata dopo la caduta della Linea Gotica nel corso della Guerra di Liberazione.
Con una Pandemia ancora in corso, purtroppo non è possibile neanche quest’anno partecipare alle celebrazioni, alle ricorrenze e alle feste che in tutta Italia ogni 25 Aprile dedichiamo a questa importante giornate, ma possiamo invitarvi, appena possibile, a visitare alcuni dei Luoghi simbolo in Italia della Resistenza e della Guerra di Liberazione, per capire meglio i luoghi, le vicende, le battaglie che hanno attraversato il nostro Paese dal 1943 al 1945.
Via Tasso – Museo Storico della Liberazione
Il Museo della Liberazione di Via Tasso a Roma credo sia una tappa obbligata per questo viaggio: fino alla Liberazione di Roma, Via Tasso diventa un nome tristemente noto ai partigiani e ai romani, in quanto sede del Comando di Sicurezza e Carcere delle forze nazifasciste nella Capitale, dove centinaia di persone vengono incarcerate, torturate, uccise o avviate ai Lager come prigionieri politici.
Oggi è una testimonianza ben conservata, delle atrocità compiute dai nazifascisti nella Capitale e luogo simbolo dove molti combattenti ed eroi hanno pagato, anche con il prezzo della vita, la loro fedeltà ai compagni di lotta per la Liberazione d’Italia.
Mausoleo delle Fosse Ardeatine
Fra i Luoghi simbolo della Liberazione, non possiamo non citare il Mausoleo dedicato all’Eccidio delle Fosse Ardeatine, una delle ultime barbarie compiute dall’occupazione nazifascista di Roma, in “risposta” all’Attacco di Via Rasella.
Nelle gallerie delle Cave Ardeatine, furono giustiziati 335 fra partigiani, prigionieri politici, ebrei e sfortunati cittadini prelevati dalle carceri romane come rappresaglia alle azioni partigiane culminate con Via Rasella, un posto dove riflettere e onorare la Memoria di questi caduti.
Casa Museo Cervi
La Casa dei Fratelli Cervi a Gattatico (RE), ora uno splendido Museo e sede della Fondazione omonima, è uno scrigno che racconta, attraverso le vicende di Alcide e dei suo Sette Fratelli (Fucilati, come altri partigiani e vittime, nel Poligono di Tiro di Reggio Emilia), la Storia della Liberazione in Emilia-Romagna, terra di grande resistenza e attività Partigiana a ridosso della Linea Gotica.
Ma sopratutto tiene ancora vivo il Messaggio di Alcide, un messaggio di grande Amore e Speranza, come la Speranza che animava i partigiani: Dopo un Raccolto, ne viene un altro, andiamo avanti.
La Repubblica di Montefiorino
Forse fra le più note delle Repubbliche Partigiane (una serie di zone liberate dalla Resistenza fra il 1943 e il 1945 nel Nord-Centro Italia in vari periodi), fra le Province di Modena e Reggio Emilia, fu attiva nell’estate del 1944, diventano nel periodo della sua esistenza, una spina nel fianco delle forze nazifasciste e della Linea Gotica.
Oggi nel Comune Modenese e in quelli limitrofi, è attivo un vivace Museo e altri siti informativi che ripercorrono le vicende della Repubblica partigiana.
Monte Sole
Forse ai più Monte Sole dice poco, ma conoscete probabilmente di più il nome di Marzabotto.
Monte Sole è un Monte nel Bolognese, sull’Appenino che fu teatro di uno fra gli eccidi più duri e spaventosi perpetrati dai nazifascisti, che nell’ambito di una massiccia operazione contro le formazioni partigiane operanti nella zona, trucidarono e massacrarono intere popolazioni e paesi fra Marzabotto, Monzuno, Camugnano e Grizzana Morandi, causando la morte di oltre 1800 fra uomini, donne, anziani e bambini.
Oggi, oltre al sacrario di Marzabotto e altri monumenti sparsi nel territorio, tutto il territorio è custodito nel Parco Storico di Monte Sole, che, oltre a tutelare l’Ambiente e il Territorio del Reno e dell’omonimo monte, permette di calarsi nei luoghi della Memoria dell’Eccidio e della Resistenza.
La Linea Gotica
Il Confine naturale dell’Appenino Tosco Emiliano fu, fra il 1944 e il 1945, il luogo dell’ultima resistenza nazifascista, che fortificarono i rilievi montuosi con trincee, fortilizi e piazzaforti per fermare l’avanzata alleata che dal Sud stava risalendo la Penisola e aveva già sfondato la Linea Gustav.
In tutto il periodo della sua esistenza, oltre che sottoposta agli attacchi alleati, fu sottoposta alle incessanti operazioni di sabotaggio e attacchi della Resistenza sul fronte toscano e sul fronte emiliano-romagnolo, fino allo sfondamento finale, con l’attacco congiunto di forze Alleate e Partigiane, il 21 Aprile 1945.
Oggi la Linea Gotica è un grande Sistema Museale a Cielo aperto, con vari musei e luoghi simbolo recuperati e legati da un Circuito museale che permette di ripercorrere le fasi di questa linea fortificata e degli scontri che animarono il Centro Italia fra il 1944 e 1945.
Ex-Abbazia della Benedicta
Fra Liguria e Piemonte, si trovano i ruderi della Ex-Abbazia della Benedicta.
In questa località e nelle zone circostanti, si installarono diversi reparti partigiani, che operavano contro le forze nazifasciste che occupavano la zona; nell’Aprile del 1944, una massiccia operazione di rastrellamento e accerchiamento portò all’accerchiamento delle forze partigiane e alla caduta di molti combattenti e al rastrellamento dei superstiti, che furono fucilati e uccisi nell’omonimo Eccidio.
Oggi quei luoghi, recuperati e mantenuti, raccontano una delle pagine di eroismo e sacrificio della Resistenza nel Nord Italia.
Il Sentiero della Libertà
Molto spesso si tende a considerare il Sud Italia estraneo alla Lotta di Liberazione e alla Resistenza, per via dell’Armistizio dell’8 Settembre e la nascita del Governo Badoglio nel Sud Italia.
Ma anche il Sud ha invece vissuto momenti importanti della Storia della Liberazione italiana e della Lotta partigiana.
Poco dopo l’Armistizio, l’Abruzzo diventa terra di confine fra lo Stato badogliano e il neo-costituito Regime di Salò, sull’appennino abruzzese, vicino alla Maiella, nasce un Sentiero dove prigionieri di guerra, militari italiani in fuga per ricongiungersi con il neonato Esercito di Liberazione e formazioni partigiane, fra Badia Morronese e Casoli, che diventa un vero Sentiero per la Libertà per molti (fra i tanti, anche l’Ex Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, passerà dal quel sentiero per raggiungere, coi suoi compagni del Partito d’Azione, i Partigiani della Brigata Maiella per lottare nella Resistenza).
Oggi quel sentiero è percorribile ancora e permette di seguire una pagina poco nota ma altrettanto eroica della Resistenza italiana.
Napoli
Fra gli esempi più epici della Resistenza nel Sud Italia, non possiamo non citare Napoli e le sue Quattro Giornate.
Una delle pagine più epiche ed eroiche della città partenopea nel 20° secolo, che vide l’intera popolazione napoletana (donne, uomini, ragazzi, oltre che una delle prime storiche rivolte della comunità LBGTQIA+, con la scesa in battaglia dei “Femminielli” napoletani contro i nazifascisti) lottare strada per strada contro l’occupazione della città e la liberazione, per mano dei suoi cittadini, della Città, che si libera un giorno prima dell’arrivo degli Alleati.
Non c’è via, strada, quartiere o piazza che non servi tracce, memoria e spirito di quelle gloriose giornate.
I Luoghi della Resistenza in Toscana
Anche la Toscana ha Luoghi dove si trovano ancora vive e forti le tracce della Resistenza e della Guerra di Liberazione nella Nostra Regione.
Sant’Anna di Stazzema (LU) – Luogo sulle Alpi Apuane che conserva le tracce e il ricordo di uno degli Eccidi più crudi e spaventosi che la nostra Regione ha subito durante l’occupazione nazifascista, con oltre 500 vittime; oggi è un Museo e un Parco dedicato alla Memoria e alla Pace, monito perché non accada più una simile tragedia;
Stadio Campo di Marte Firenze – Lo stadio fiorentino, nato in pieno ventennio negli anni 30, nel 1944, qualche mese prima della Liberazione di Firenze, è teatro di un Eccidio che vede 5 retinenti alla Leva (e sospettati di essere partigiani) fucilati come monito per chi disertava o tentava resistenza.
La Repubblica Libera di Forno (MS) – Forno, piccolo frazione del Comune di Massa, per 4 giorni, nel giugno 1944, divenne una Repubblica Partigiana liberata dall’occupazione nazifascista; la riconquista e la dura repressione da parte delle truppe naziste e fasciste, portò al successivo Eccidio.
Museo della Resistenza di Fosdinovo (MS) – a Prade, vicino Fosdinovo, sede del celebre Castello Malaspina, sorge Il Museo Audiovisivo della Resistenza di Massa Carrara e La Spezia, nato nel 2000 nella ex- colonia estiva edificata dai reduci partigiani dopo la fine della Guerra; insieme agli Archivi della Resistenza, organizza da anni lo storico evento Fino al Cuore della Rivolta, oltre a raccogliere le testimonianze, scritte, audio e video dei partigiani toscani e non solo.
Monte Morello (FI) – Il Monte fiorentino, vicino al capoluogo toscano, fu base e teatro di numerose azione partigiane delle formazioni toscane contro le truppe nazifasciste, fra cui la Battaglia della Fonte dei Seppi o l’Eccidio di Radio CO.RA.
Firenze e Fiesole – Il Capoluogo della Regione e la vicina Fiesole sono ricchi di episodi, luoghi e storie legate alla Liberazione delle due città; girando per le strade, trovate Targhe, monumenti, vie e Luoghi, che hanno caratterizzato la fase finale della Liberazione della Città ad opera delle formazioni partigiane, apripista dell’arrivo degli Alleati sulla fine dell’Estate del 1944.
Ex Casermetta Via Malavolti Siena – Ai senesi il nome di Via Malavolti e della “Casermetta” evoca tristi ricordi di quando era sede della milizia Repubblichina di Salò, dove prigionieri politici e non, venivano interrogati e torturati, prima di essere spediti verso destinazioni peggiori. Oggi è sede delle Stanze della Memoria, luogo dove sono raccolte le testimonianze e le tracce di quel triste periodo e della Resistenza e lotta dei Partigiani nel Senese.
Padule di Fucecchio (FI-PT) – Fra le zone umide più grandi e superstiti delle antiche zone umidi toscane, oltre ad essere una Riserva Naturale di alto pregio, fu teatro, nell’estate 1944, di un feroce eccidio nazifascista sulla popolazione inerme (in gran parte sfollati delle zone limitrofe a causa dell’avanzata del fronte) che uccise più di 100 fra donne, bambini e anziani; visitando il Parco, trovate diversi monumenti e luoghi che ricordano le vittime e l’eccidio.
Niccioleta (GR) – Il piccolo comune minerario, nel grossetano, è teatro, nel Giugno 1944, dell’eccidio di 83 fra minatori e civili da parte dei nazifascisti irritati per la mancata partecipazione di molti alle chiamate di leva obbligatoria del Regime di Salò; nella zona, monumenti e testimonianze ricordano le vittime e le vicende
Vinca (MS) – Vinca, frazione del Comune di Fivizzano, fu teatro di uno spaventoso eccidio di civili da parte di forze nazifasciste nell’Agosto del 1944: 173 vittime, principalmente donne, bambini e anziani; oggi a Vinca si trova monumenti e omaggi sui luoghi dell’eccidio;
I Luoghi e le Testimonianze della Resistenza Online
Come detto, almeno per ora, molti di questi Luoghi non sono visitabili dal vivo, a causa della Pandemia, ma potete consultarvi e informarvi intanto Online, visto che la maggior parte di questi siti ha portali e siti.
Ma se qualcuno vuole approfondire (e magari scoprire, vicino a casa propria, Luoghi della Resistenza e della Liberazione), un paio di utili Link Online:
Atlante delle Stragi Nazifasciste, per avere un quadro dettagliato e completo dei crimini compiuti dai nazifascisti durante la Guerra di Liberazione;
Paesaggi della Memoria, Un Portale dedicato ai Musei e Istituti legati alla Memoria della Resistenza (ma anche della Shoah) e Liberazione in Italia;
Noi Partigiani, il Grande Memoriale audiovisivo con oltre 500 testimonianze di Partigian* e Combattenti italiani;
Sul Sito dell’ANPI trovate l’elenco dei principali Istituti, Musei e Fondazioni legate alla Resistenza e Liberazione;
Foto © Aventi diritto
Buon 25 Aprile & Buona Festa della Liberazione a tutt* quant*, spero avrete ispirazione per un viaggio alla ricerca dei Luoghi della Liberazione.
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